Se le notizie sono vere, credo che in Italia si scatenerà "la rivolta dei medici".

Non è la prima volta che il "cattedratico  di turno" crede di sanare la sanità creando un pasticcio enorme. I pnrr e i vari fondi stanno drogando le menti di chi dovrebbe solo "fare funzionare la sanità attuale una volta per tutte" e non sconvolgerla. Nessuno ha mai pensato di servirsi di medici che hanno solida conoscenza del territorio e delle ASL e dei problemi della gente? Non ho mai creduto che un Ministro della salute dovesse essere un cattedratico, a mio giudizio troppo distante dalla medicina del territorio e quindi spesso incapace di fare buone norme per la gente.

Comunque stiamo a guardare, perchè questa cosa sembra forse solo fumo.  Continuo a chiedermi come vengano scelti i "consulenti" al Ministero.... E' cosa ovvia che per risolvere i problemi della gente ci vuole chi conosce e vive questi problemi diciamo... dal basso e ha esperienza e conoscenza generale. Spesso tanti o troppi dirigenti sono stati "seduti a permanenza" sui una sedia senza conoscenza del campo  su cui dovrebbero agire.  Credo che dopo 41 anni di laurea in Medicina possa esprimere "il mio autorevole parere in merito".

Specializzazione universitaria e rapporto di lavoro a dipendenza. Per la medicina generale si prepara una vera e propria rivoluzione che se confermata rischia di scatenare un putiferio sulla categoria che ha sempre avversato ogni ipotesi in tal senso. Ad anticipare il tutto è il quotidiano La Stampa che racconta dell’esigenza del Ministero della Salute guidato da Orazio Schillaci di riempire di personale le Case della Comunità previste dal Pnrr. Un piano che secondo il quotidiano “presto vedrà la luce sotto forma di qualche decreto”.E che per prima cosa, “rivoluzionerà il modo di lavorare dei medici di famiglia. Quelli più giovani passerebbero dalla convenzione, che lascia ai dottori ampia libertà sull'apertura dei loro studi, a un rapporto di dipendenza dentro le Case della salute, dove lavorerebbero le loro otto ore al giorno in team con gli specialisti ambulatoriali delle Asl” che verrebbero tutti portati al massimale orario di 38 ore a settimana.In sostanza quindi chi uscirà dal percorso formativo in medicina generale diventerà dipendente del Ssn e lavorerà nelle Case della Comunità. Agli attuali medici di famiglia sarà data la possibilità di scegliere se passare alla dipendenza o se rimanere in convenzione. Convenzionati che andrebbero a quel punto ad esaurimento fino a scomparire.Il Piano prevede poi come ai medici di continuità assistenziale (ex guardie mediche) che sono circa 10 mila verrà affidato il compito di effettuare le visite a domicilio.Come già annunciato dallo stesso Schillaci presto arriveranno novità anche nella formazione dei medici di famiglia, che diventerebbe una specializzazione universitaria, mentre oggi ci si specializza dopo la laurea con corsi triennali regionali.


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