Girare per l’Italia e per la mia città con Abbi Cura Di Te mi provoca sempre una grande emozione. Informare, parlare, raccontare, per far sapere, per essere consapevoli. Questo è il viaggio che ho desiderato intraprendere quando mi sono beccata il cancro all’ovaio. Ho scoperto che nessuno sapeva che esisteva il cancro all’ovaio e quali fossero i suoi sintomi. Sempre sottovalutati, sempre nascosti sotto mentite spoglie. E così ho deciso di mettere il mio essere scrittrice e la mia penna al servizio delle donne.

Ho scritto Abbi Cura Di te. Al di là del bel proposito che mi ero ripromessa, non credevo in onestà, nella gran cassa che sono riuscita invece a smuovere. L’urgenza che sentivo dentro l’anima di informare le altre donne è stata così prepotente da farmi diventare subito quasi una “stalker”: non perdo occasione, al bar, al supermercato, in giro per i negozi, al ristorante, al mercato…, di parlare con le donne che incontro per informarle, per renderle consapevoli e lasciargli il mio segnalibro con le indicazioni per scaricare Abbi Cura Di Te. Sì, perché Abbi Cura Di te è gratis.

La medicina narrativa, le informazioni di questa natura non possono e non devono essere a pagamento. Incontro tante donne, e dico a me stessa perché a lei non devo dirlo, perché a lei no. È la molla che mi porta avanti e non mi fa smettere di andare in su e giù per l’Italia. Quest’anno trascorso è stato ricchissimo. Ogni volta che arriva un invito resto stupita, meravigliata. Sapete, non è facile parlare di cancro, le persone non vogliono sapere. Hanno paura. Desiderano la leggerezza. Ma rinunciare all’informazione è tradire un po' il senso della vita. Tralasciare quell’occasione che ci consente di vivere con leggerezza. Allora superiamo l’impasse, restiamo informate. Mettiamo da parte la paura e camminiamo a testa alta la nostra vita.

Prendere un cancro per tempo, prenderlo all’inizio, significa restare vivi. E poterla vivere la nostra vita. E quando mi dicono ma tu verresti a Potenza, a Ruffano, a Comiso, a Pavia, a Torino, a Avezzano, a Valguarnera, a Piazza Armerina… Sì, io vengo dappertutto a parlare alle donne. Tutte le donne devono sapere. Non c’è giorno che non incontro una donna alla quale parlare. Non c’è giorno che non mi sento spinta a scrivere qualcosa sui social che possa aiutare le donne e gli uomini. Sono molto presente sui social, è lì che la mia penna desidera essere messaggera.

E non solo riferito al cancro. Ma per tanti temi sociali che accompagnano la nostra vita. Per me la penna è nutrimento costante del mio essere. Vorrei che il prossimo anno fosse altrettanto ricco di occasioni, di spunti, di riflessioni, di confronti, di mani tese, di abbracci, di sorrisi. Vorrei che il prossimo anno si realizzasse la possibilità di istituire, in Italia, il mese Tiffany del cancro all’ovaio, come c’è il mese rosa. Vorrei che il prossimo anno ancora tantissime donne fossero raggiunte dall’informazione sul cancro all’ovaio. Per chi sa è un dovere informare, per noi donne è un diritto sapere.

Intanto ringrazio l’anno trascorso per tutto quello che mi ha regalato, per la vita che ho vissuto, per gli abbracci che ho ricevuto, per la famiglia che mia ama, per gli amici sempre presenti, per le donne e gli uomini che ho avuto la fortuna di incontrare. Per gli inviti importanti che ricevuto. Per l’attenzione che ho ricevuto.

Auguro a tutti, con tutto il cuore, un felice Anno Nuovo.


Abbi Cura Di te
Luisanda Dell’Aria