Prima della Via Crucis con i giovani prevista nel pomeriggio al Campo Santa Maria la Antigua, papa Francesco ha visitato il Centro de Cumplimiento de Menores Las Garzas de Pacora a Panama, dove ha celebrato la tradizionale liturgia penitenziale della Gmg insieme ai giovani detenuti, che hanno accompagnato l'evento con preghiere, riflessioni, canti.
Commentando il vangelo di Luca, nell'omelia il Papa ha ricordato che "Gesù accoglie i peccatori e mangia con loro", sottolineando che la sua scelta è quella di "stare vicino e di offrire nuove opportunità".
Facile oggi, ha detto il Papa, "dare titoli e etichette che congelano e stigmatizzano non solo il passato ma anche il presente e il futuro delle persone. Etichette che, in definitiva, non producono altro che divisione: di qua i buoni, di là i cattivi; di qua i giusti, di là i peccatori."
Ma ognuno di noi, ha osservato Francesco, "è molto di più delle sue etichette. Questo atteggiamento inquina tutto, perché alza un muro invisibile che fa pensare che emarginando, separando e isolando si risolveranno magicamente tutti i problemi. Ci affascina aggettivare della gente. Ma questa cultura scredita la persona."
Nel vangelo, ha proseguito il Papa, Dio è "capace di offrire strade e opportunità di integrazione e trasformazione, di guarigione e di perdono, strade di salvezza".
Infine, Francesco ha sottolineato anche la necessità di non cambiare le vie dell’inclusione e dell’integrazione: "Una società si ammala quando non è capace di far festa per la trasformazione dei suoi figli; una comunità si ammala quando vive la mormorazione che schiaccia e condanna, senza sensibilità.
Una società è feconda quando sa generare dinamiche capaci di includere e integrare, di farsi carico e lottare per creare opportunità e alternative che diano nuove possibilità ai suoi figli, quando si impegna a creare futuro con comunità, educazione e lavoro."