Il segretario dem Enrico Letta, intervenendo a Catanzaro per un'iniziativa elettorale a sostegno del candidato sindaco Nicola Fiorita, se l'è presa con il segretario della Lega, Matteo Salvini, accusandolo di mettere realmente a rischio la tenuta del governo e, di conseguenza, dei soldi del PNRR.
«L'opposizione che Salvini e la Lega stanno facendo, per quanto mi riguarda, e lo dico con molta chiarezza e franchezza, ha superato il limite. Salvini che mette a rischio le risorse del Pnrr è incompatibile con il lavoro efficace e positivo dell'azione di Governo. Così non si può andare avanti. Salvini si sta prendendo la responsabilità, con questa sua azione distruttiva, di mettere in crisi e in difficoltà il Governo e l'Italia. E, soprattutto, di mettere a rischio i fondi europei, che sono fondamentali per il nostro Paese e per il Sud. Ormai il leader della Lega - si comporta come rappresentante dell'opposizione. Anzi, è molto più opposizione lui rispetto ad altri che lo sono davvero».
Naturalmente, non poteva mancare la replica del diretto interessato, che ha risposto così a Letta:
«Abbiamo difeso la casa e i risparmi degli italiani, lavoriamo per la pace in Ucraina e per la pace fiscale in Italia. Intanto Letta e il PD passano il tempo proponendo Ius Soli, Ddl Zan e cambio della legge elettorale. Vivono su Marte o vivono in Italia? Letta non ha argomenti poverino: i suoi argomenti sono il ddl Zan, la legge elettorale e lo Ius soli. Noi parliamo di tasse, di lavoro e infrastrutture. Se c'è qualcuno che rallenta l'operato del governo è lui. Con l'aggravante della guerra ad oltranza. Sul catasto abbiamo risolto, sulla riforma Cartabia abbiamo risolto. Certo, se il Pd porta in Aula il ddl Zan, la legge elettorale proporzionale e lo Ius soli vien fuori il casino».
Giustamente, dal suo punto di vista, Salvini fa notare che un Paese, caratterizzato da un parlamento di trasformisti, da una giustizia riformata per continuare a consentire la prescrizione come strumento per ostacolare le sentenze nei processi penali e dall'assenza di diritti minimi garantiti anche a chi è minoranza, non può non essere considerato un Paese normale... per chi, come lui, vuole trasformare l'Italia nella Russia di Putin o nell'Ungheria di Orban.
La coerenza prima di tutto.