Donald Trump è una persona che non prova alcuna empatia per gli altri. Fa della menzogna uno strumento che gli serve per affermare una sua presunta superiorità, pertanto mente senza senza soluzione di continuità e senza alcun controllo. Non ha rimorsi o sensi di colpa, ma può far finta di averne nel caso li ritenga funzionali a promuovere la sua immagine. Vuole essere ammirato e ambisce al potere, senza regole. Usa gli altri per nutrire il proprio ego. Li usa come strumenti, fino a disfarsene nel caso non li ritenga più funzionali, utili.

In pratica, Donald Trump è un caso clinico... ed il fatto che si autocelebri raffigurandosi Papa nel momento in cui a Roma 133 cardinali stanno per iniziare un conclave per eleggerne uno ne è la conferma. Tanta è la considerazione che ha di sé che non gli permette neppure di ipotizzare quali debbano essere i confini di ciò che è giusto o sbagliato, di ciò che è opportuno o inopportuno...

Trump è un narcisista patologico, ha un disturbo mentale di tipo psichiatrico. Non è pazzo nel senso comune del termine (tipo allucinazioni o deliri). È lucido, calcolatore, funzionale nella vita sociale e lavorativa, ma solo in apparenza, perché ha una personalità disfunzionale, che crea danno agli altri... a moltissime persone,  visto che da presidente degli Stati Uniti ha un potere che, paragonato al passato, è in parte simile a quello degli imperatori dell'antica Roma.

Per tener testa ad un malato di mente come Trump lo devi mettere di fronte alla realtà... non puoi compiacerlo, perché in tal modo non otterrai nulla in cambio, se non essere definito un "leccaculo"... uno di quelli che - a suo dire - fanno la fila per "baciargli il culo".

Purtroppo, in Italia abbiamo al governo tre "leccaculi", privi di dignità, tanto da non accorgersi delle bestialità che dice e fa Donald Trump, perché per loro l'attuale presidente degli Stati Uniti è un ombrello politico, un faro di cui pretendono essere i portavoce in Europa. Naturalmente, stiamo parlando del trio Meloni, Salvini, Tajani: una pemier e due vicepremier.

Meloni e Salvini sono i promotori del motto dio, patria e famiglia, mentre Tajani non manca occasione per ricordarci che l'Europa e di conseguenza l'Italia fondano le proprie basi storico-culturali sul cristianesimo.

Viste tali premesse che cosa ha detto il trio rispetto alla carnevalata di papa Trump? Nulla. Tutti e tre sono stati silenti, muti come pesci o forse meglio ancora come vermi.

Sono gli stessi che parlano di dignità nazionale... dignità che fanno valere quando possono far del male agli ultimi, a chiunque non possa danneggiare i loro interessi. Invece, se è Trump a far carta straccia di una delle loro basi ideologiche - in questo caso il cristianesimo - allora girano la testa da un'altra parte, fanno finta di non aver visto, di non aver sentito, di non sapere...

Persone simili, come possono ritenersi ed essere ritenute degne di rappresentare una comunità?