Il 23 dicembre, al tavolo organizzato presso il ministero del Lavoro, cui hanno preso parte i rappresentanti del Dicastero, dell'azienda e delle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo, Anpac e Anpav, è stato deciso di prorogare il periodo di Cassa Integrazione Straordinaria dei dipendenti Alitalia dal 1 gennaio al 23 marzo 2020.
In base all'accordo raggiunto - come recita una nota del ministero del Lavoro - il numero massimo dei dipendenti da collocare in CIGS a rotazione, sospesi fino a un massimo di zero ore, sarà di 1.020 unità, in calo quindi rispetto al precedente periodo: 70 unità in meno per il personale navigante comandanti, 310 in meno per il personale navigante di cabina e 640 per il personale di terra.
Una buona notizia per i lavoratori? Non certo cattiva, va però aggiunto che nello stesso comunicato il ministero del Lavoro ha voluto sottolineare che il commissario Alitalia si è impegnato, tra l'altro, ad adottare "le misure e le soluzioni di volta in volta maggiormente idonee a contemperare le esigenze, da un lato, di contenimento e ottimizzazione dei costi e, dall'altro, di continuità del servizio".
La vendita della compagnia di bandiera, infatti, non sembra possa esimersi dall'evitare le "forche caudine" dell'ottimizzazione dei costi (vedi le dichiarazioni di Lufthansa) che, inevitabilmente, non potrà non finire per riguardare anche i tagli al personale. Ma per il momento, possiamo dire che almeno fino a marzo l'occupazione è salva... poi si vedrà.