L’ultima trovata della Lega per le elezioni europee è un’autentica perla di quel mare di imbarazzo che spesso circonda la comunicazione politica. Siamo abituati a una certa teatralità da parte dei partiti, ma la Lega, con una maestria che sfida i confini del buon gusto, è riuscita a superare se stessa.

Avete presente quei momenti in cui una campagna pubblicitaria è così mal concepita da farvi desiderare di essere una mosca sul muro durante la riunione in cui è stata approvata? Bene, la Lega ci ha offerto un’intera collezione di queste gemme, riuscendo nell’ardua impresa di farci domandare se l’imbarazzo provato nel vedere queste pubblicità sia il loro vero obiettivo.

Prendiamo ad esempio il tentativo di rifarsi a una retorica populista che fa della banalizzazione un’arte. Ci si trova davanti a manifesti che sembrano strappati da un copione mal scritto di una commedia satirica, piuttosto che frutto di un’accurata strategia comunicativa. Frasi fatte, slogan triti e ritriti, accompagnati da immagini che oscillano tra il grottesco e il patetico. Tutto questo, però, avvolto in una patina di autocompiacimento che sfiora l’incredibile.

Il culmine dell’assurdo si raggiunge con i video elettorali, che paiono usciti direttamente da un programma di satira più che da uno studio di marketing politico. Scene costruite per suscitare l’ilarità, forse involontaria, ma certamente efficace, visto che l’unica reazione che riescono a strappare è un amaro sorriso di compassione.

Eppure, dietro questa cortina di risate c’è un substrato preoccupante. Queste campagne non sono solo maldestre, ma rivelano una superficialità di pensiero che dovrebbe far riflettere. La totale assenza di contenuti significativi, sostituiti da un concentrato di vuoto pneumatico, è un sintomo di una politica che si nutre di banalità e si alimenta di slogan privi di sostanza.

In questo circo mediatico, la Lega sembra dimenticare che, al di là dell’intrattenimento, la politica dovrebbe avere il compito di affrontare le problematiche reali dei cittadini. Invece, ci ritroviamo di fronte a una sceneggiata che sembra concepita per il puro scopo di attirare l’attenzione, senza alcun rispetto per l’intelligenza dell’elettorato.

E così, mentre ci accostiamo alle elezioni europee, non possiamo fare a meno di osservare con un misto di sgomento e incredulità le trovate pubblicitarie della Lega, che sembrano essere più una parodia di se stesse che un vero tentativo di conquistare voti. Forse, alla fine, l’unica cosa che la Lega riuscirà a ottenere con queste campagne sarà l’ennesima risata amara da parte di un pubblico sempre più stanco di essere preso in giro.

L’augurio è che, superato questo momento di imbarazzo collettivo, si possa tornare a una comunicazione politica degna di tale nome, capace di rispettare l’intelligenza dei cittadini e di affrontare con serietà le sfide che ci attendono. Nel frattempo, non ci resta che osservare questo spettacolo con la speranza che il buon senso torni presto a occupare il posto che gli spetta.