Sono sempre meno le persone che frequentano i luoghi di culto. In Italia, un'indagine dell'Istat, condotta nel 2015, rivela che solo il 29% della popolazione frequenta una chiesa o una moschea. Un calo di circa cinque punti nell'arco di dieci anni. La situazione è ancora peggiore negli altri paesi, sia europei che non.

Bisogna mettere riparo a questa progressiva secolarizzazione con ogni mezzo. E' quanto devono aver pensato in molte parrocchie di denominazioni religiose diverse, localizzate prevalentemente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, quando si sono visti arrivare in chiesa schiere di giocatori di Pokémon GO.

Infatti, l'ormai famosissimo gioco, che in Usa, dopo una sola settimana dall'uscita del 6 luglio scorso, già poteva vantare più di 21 milioni di utenti, utilizza le chiese, al pari di monumenti e edifici pubblici, per collocarvi quelli che in gergo sono chiamati PokéStop, punti di riferimento dove un giocatore può trovare risorse, virtuali naturalmente, utili nella caccia ai Pokémon, quali PokéBall, pozioni, ecc. Qualche volta, all'interno delle chiese si trovano anche le Palestre, dove i giocatori possono allenarsi o combattere fra loro.

Come ormai universalmente noto, questi "luoghi" diventano visibili solo quando il software, tramite GPS, rileva che il giocatore si trova nelle loro immediate vicinanze. In pratica, bisogna andarseli a cercare.

E' capitato così che in Inghilterra, a Birmingham per l'esattezza, in una chiesa metodista siano entrate decine di persone per la gioia del pastore, il cui entusiasmo iniziale si è subito raffreddato, una volta conosciuto il vero motivo della insolita presenza di un così elevato numero di fedeli.

Episodi analoghi si sono registrati anche in moltissime chiese degli Stati Uniti, sia cattoliche che protestanti. Sacerdoti e pastori, sulle prime, non sapevano di che cosa si trattasse e hanno dovuto chiedere delucidazioni ai loro figli, in un caso, e a giovani cappellani, nell'altro. Data la loro età, questi avevano avuto già la possibilità di cimentarsi con la versione originale del gioco della Nintendo, in voga negli anni novanta.

La gerarchia ecclesiastica non ci ha impiegato molto, però, ad organizzarsi per gestire il fenomeno. Una volta che finalmente qualche persona in più entra in chiesa, specialmente se si tratta di giovani, come in questo caso, farsela scappare sarebbe, senza voler fare della facile ironia, un peccato.

Si spiega così, allora, l'iniziativa della diocesi cattolica di Green Bay, che ha creato una vera e propria guida, in cui si danno consigli e suggerimenti alle parrocchie per interagire "proficuamente" con i giocatori di Pokémon GO, che si presentano nelle loro chiese.

La guida inizia fornendo una descrizione a grandi linee del gioco, delle sue regole, delle fasce di età cui si rivolge, insieme al significato dei termini più usati.

Suggerisce, poi, al parroco di scaricare Pokémon GO sul suo smartphone, anche se non intende giocarci. Servirà a verificare la presenza di PokéStop e Palestre nella parrocchia e a stabilire a quale distanza bisogna avvicinarsi perché vengano attivati. Del tipo, basta passare lungo la strada o bisogna entrare dentro il cimitero?

Il passo successivo è quello di esporre dei cartelli di benvenuto e, se possibile, allestire anche una sorta di punti informativi, dove accogliere i giocatori e indicare loro l'esatta posizione di PokéStop e Palestre.

Sarà opportuno, si legge sempre nella guida, mettere a disposizione un collegamento WiFi e prese per la ricarica dello smartphone, perché, si sa, la batteria fa presto ad esaurirsi, soprattutto se si abusa della realtà aumentata (ricordatevi di procurarvi i cavi per i modelli più diffusi). Non dovranno mancare anche qualche spuntino e delle bevande.

Ma la "perversione" massima la si raggiunge quando viene consigliato ai parroci di acquistare i cosiddetti "Lure Module", moduli software che applicati ad un PokéStop vi attirano i Pokémon nell'arco dei successivi 30 minuti.

I giocatori, appena vedono che uno di questi moduli è attivo, si precipiteranno immediatamente, magari sedendosi ad aspettare che i Pokémon si facciano vivi. Un'ottima occasione per stabilire un rapporto e cominciare un'opera di evangelizzazione. Meglio usare questi moduli in concomitanza di qualche festa della parrocchia, magari la ricorrenza del patrono.

Consapevole di dover vincere perplessità e resistenze da parte di alcuni parroci, specialmente quelli un po' più avanti negli anni, la diocesi di Green Bay ha incluso nella guida una citazione dell'enciclica di Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio, in cui si spiega come i missionari debbano familiarizzare con le culture locali e scoprirne i valori per esperienza diretta. Cosa che in questo caso si traduce in giocare a Pokémon GO.

Si racconta che, dopo pochi giorni dalla spedizione della guida, alla diocesi di Green Bay siano arrivate decine di domande di sacerdoti che chiedevano di poter essere inviati in una qualche missione dell'Africa sub-sahariana.