Il ministro dell'Interno, anche se non è ben chiaro il motivo istituzionale mentre è senz'altro evidente il motivo politico, è andato in val di Susa in visita al cantiere della Tav.

Queste alcune delle sue dichiarazioni rilasciate ai giornalisti.

«La politica non può tirarla in lungo con i "forse": i completi questa incredibile e eccezionale opera pubblica, di cui l’Italia dovrebbe aver vanto in giro per il mondo, perché di opere così ne ho viste poche. Il tunnel c’è. ...

Leggeremo i numeri, ma i numeri oggettivi, non numeri che vengono giù dalle montagne: se il treno va dritto e non su e giù sulle montagne consuma meno, non serve uno scienziato per capirlo. ...

In ballo ci sono 50mila posti di lavoro e miliardi di interscambio con la Francia. ...

Settecentomila uomini e donne in divisa per sorvegliare un cantiere, quasi 400 feriti, quasi 1.000 condannati: sono numeri indegni di un Paese civile.

Sarò e saremo inflessibili con coloro che alzeranno un dito contro i lavoratori o gli esponenti delle forze dell’ordine.»


Al di là di commentare le singole dichiarazioni di Salvini, è più importante riportare la risposta, per ora unica ma che è evidente non rimarrà certo isolata nelle prossime ore, del 5 Stelle Manlio Di Stefano (fonte Ansa): «Salvini non è andato a vedere il cantiere del Tav ma un buco di 5 metri. Di quale opera parla? Non esiste nessuna opera in corso.

Su questo tema non bisogna fare propaganda elettorale, bisogna dire solamente la verità agli italiani. Noi vogliamo investire i soldi dei cittadini italiani per realizzare opere utili a tutti, opere che servono ai cittadini ogni giorno.»

E tanto per non lasciar spazio a dubbi ha poi postato il seguente tweet...


In attesa che venga pubblicata la valutazione costi benefici in relazione alla convenienza o meno di dare il via ai lavori per la costruzione del tunnel (gli scavi attuali non riguardano la galleria principale, anche se poi saranno utilizzati come gallerie di servizio), è evidente che Salvini ha già deciso che l'opera si debba fare e pubblicizza, alla sua maniera, la propria scelta.

Non pare certo che ciò possa essere la migliore rappresentazione di una unità d'intenti all'interno del Governo.