Secondo quanto riferito dalla stampa nazionale, a seguito dell'endorsement dell'allora presidente del Consiglio Mario Draghi, un panel indipendente avrebbe indicato al commissario agli Affari esteri della Commissione Ue, Josep Borrell, Luigi Di Maio come il miglior candidato possibile da nominare come inviato Speciale Ue per il Golfo Persico.

Gli altri candidati ritenuti meno validi per ricoprire l'incarico che, pare ormai sicuro, andrà a Di Maio erano il cipriota Markos Kyprianou, l'ex inviato dell'Onu in Libia, lo slovacco Jan Kubis, e il greco Dimitris Avramopoulos, ex ministro degli Esteri ed ex commissario Ue.

Per capire quanto le competenze di Di Maio abbiano contato nella scelta della candidatura, cioè anche vendere bibite al San Paolo, è sufficiente accennare, ad esempio, che Markos Kyprianou, laureato in legge, specializzato in diritto internazionale a Cambridge e in diritto societario ad Harvard, è stato ministro delle finanze a Cipro e Commissario europeo per la sanità.

Ma anche il "Giggino nazionale" è stato vicepresidente della Camera, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, ministro dello Sviluppo economico, vicepresidente del Consiglio dei ministri, ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale... oltre a presidente del Comitato di vigilanza sull'attività di documentazione della Camera, membro dell'Ufficio di Presidenza e membro della XIV Commissione (Politiche dell'Unione Europea), senza dimenticare gli incarichi di capo politico del Movimento 5 Stelle e di segretario nazionale di Impegno Civico.

E allora, anche se di storia e geografia non sa niente, se negli incarichi ricoperti ha ottenuto "zero tituli"... perché Di Maio non dovrebbe occuparsi delle problematiche del Golfo Persico? 

Giggino sapeva forse qualcosa delle materie relative ai precedenti incarichi ricoperti? Ma figuriamoci. E allora, perché scandalizzarsi?

In fondo, ha fatto di tutto e di più per affossare i 5 Stelle seguendo le indicazioni di "Mario" e Mario, visto che uno stipendio a Di Maio il Pd non è riuscito a garantirlo, ha dovuto pensarci lui... per ringraziarlo del lavoro svolto.

Così Giggino, per un paio d'anni (tanto durerà il mandato), inizierà a guadagnare 12mila euro netti al mese più altri benefit spettanti agli appartenenti ai corpi diplomatici e, una volta entrato in carica, andrà a trattare per l'Ue il prezzo del petrolio e del gas con gli arabi... una garanzia!

Per il momento, nessun commento da parte dei supporter di Draghi alla scelta fatta dal loro idolo.