Sul conflitto in Ucraina: La mossa del cavallo!

Al momento siamo allo stallo; Putin non può perdere, d’altro canto non gli si può permettere di vincere e solo lui può portare alla pace che tutti vorremmo.Come in tutte le situazioni occorre fare un bilancio tra costi e benefici. Se l'operazione si fosse risolta in tre giorni non ci sarebbe di che parlare.  Di fronte al fatto acquisito molti avrebbero sbraitato, ma nulla di più. Ma ora, dopo un anno, se pure Putin riuscisse a prendersi ( o riprendersi come dice quel simpaticone di Medvedev)  anche tutta l’Ucraina cosa ne avrebbe guadagnato? L’immagine vittoriosa, certo, ma cosa avrebbe aggiunto a una Russia che già di per sé è immensa con un “piccolo territorio” in più? Perché avesse senso dovrebbe poi continuare per ritornare alla Grande Russia ante crollo del muro. Di sicuro non glielo lascerebbero fare neanche i suoi alleati e simpatizzanti. Va bene, e quindi a fronte di una propaganda di vittoria a uso interno si troverebbe, per poco costrutto, ad aver pagato un costo altissimo in termini economici, in termini di vite umane, e di isolamento.  Con la prospettiva di restare in compagnia solo di certi compari poi, tipo Iran, Corea del Nord, Assad, e rischiare di diventare una provincia vassalla della Cina. A meno che... a meno che  non decidesse di sparigliare e fare la mossa del cavallo. Sorprendere tutti, fermare la guerra e ritirare le truppe, chiedendo lui una conferenza internazionale per risolvere le questioni in sospeso. A tutta la coalizione occidentale converrebbe di sicuro assecondarlo, chiudere anche cinicamente un occhio su quello che è stato e tornare agli affari quotidiani. Ricostruire l’Ucraina costerebbe di sicuro meno che continuare con la guerra e rischiare il disastro. Non solo però, perché a questo punto l’attenzione sarebbe proprio tutta sulla Ucraina ( in ogni situazione ci sono responsabilità da dividere e che tornerebbero a vedersi) e non solo si allontanerebbe l’ipotesi provocatoria di ingresso nella UE ma la costringerebbero ad accettare condizioni di tutela delle minoranze e di neutralità anche con qualche rinuncia territoriale. Per non ricominciare da capo perché una guerra costa a tutti e non conviene a nessuno. Inoltre la Cina resterebbe sola con le sue mire anche su Taiwan. Un pragmatico calcolatore lo farebbe, un invasato fanatico no. Chissà! 

Tratto da : https://oltrelespine.blogspot.com/