Le forze di occupazione israeliane continuano l'attacco indiscriminato alla città di Jenin e al suo campo profughi per il quinto giorno consecutivo: adesso hanno iniziato a distruggere strade e negozi anche nella zona centrale.
Secondo il resoconto dei giornalisti locali le ruspe israeliane hanno iniziato a demolire strade e negozi in via al-Barid e in piazza del cinema, nel centro di Jenin.
Dall'inizio della nuova offensiva, l'IDF ha ucciso 14 palestinesi, mentre è di decine il numero di feriti e di persone arrestate.
L'attacco in corso ha causato ingentissimi danni alle infrastrutture pubbliche. Le ruspe israeliane hanno distrutto il 70% delle strade della città smantellandone l'asfalto e danneggiando tutto ciò che racchiudeva: reti idriche, reti fognarie, reti elettriche.
Inoltre, l'IDF sta imponendo posti di blocco ed effettuando irruzioni in numerose abitazioni, cui seguono danneggiamenti e saccheggi, mentre i residenti vengono sottoposti a interrogatori e violenze.
Gli occupanti israeliani stanno anche assediando gli ingressi degli ospedali della città di Jenin, controllando l'identità di coloro che cercano di entrare o di uscire.
Inoltre, diverse famiglie all'interno del campo sono state evacuate dalle loro case, requisite come caserme o punti di osservazione dall'IDF.
Tutto ciò avviene nella più completa indifferenza del cosiddetto occidente democratico, complice dell'apartheid e del genocidio dello Stato ebraico di Israele.