I bulldozer israeliani martedì mattina, la vigilia di Natale, hanno demolito due case palestinesi nel quartiere di Jabal al-Mukaber, a sud di Gerusalemme, secondo quanto hanno riferito fonti locali. Il motivo della demolizione? Le case erano state costruite senza permesso da parte della municipalità di Gerusalemme, che è sotto il controllo di Israele.
È quasi inutile ricordare che i permessi di costruzione vengono sistematicamente negati da parte degli israeliani e, nel rarissimo caso in cui siano concessi, il loro costo è pari o superiore al valore della casa da costruire. E quello che ai palestinesi non è possibile fare, è invece permesso agli israeliani che a Gerusalemme Est costruiscono decine di migliaia di unità abitative in insediamenti che, questi sì, dovrebbero essere considerati illegali. Ovviamente, in questo caso, nessuno demolisce quelle costruzioni.
Ma anche nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania, i militari israeliani, martedì, hanno deciso di abbattere un paio di abitazioni di palestinesi. Nella stessa zona, altre cinque abitazioni erano state demolite ad inizio dicembre.
Sempre alla vigilia di Natale, i coloni israeliani degli insediamenti di Shivot Rahil e Shilo hanno utilizzato dei bulldozer per spianare delle terre coltivate appartenenti ai palestinesi, nell'area di al-Khafafish, proprio quando i coloni israeliani hanno deciso di espandere i loro insediamenti.
E sempre martedì, in operazioni che si sono svolte in tutta la Cisgiordania, le forze israeliane hanno arrestato 31 palestinesi, tra cui un professore universitario.
Naturalmente, nessuna fonte di informazione internazionale si è presa il disturbo di ricordare quanto sta accadendo in Palestina ai nostri giorni, neppure in occasione del Natale. Dato che Gesù è nato a Betlemme, uno sguardo su cosa stia accadendo da quelle parti, non sarebbe stato del tutto assurdo. Probabilmente non si voleva rischiare la solita accusa di antisemitismo!