Prende spunto da un dato di fatto di cui in futuro tutti dovremo tener conto, l'invecchiamento della popolazione, il workshop “Invecchiare in salute e cronicità i casi HIV, HCV” che si terrà a Bologna il prossimo 12 dicembre, alle ore 9, presso l'Hotel Bologna Fiera.
La popolazione europea ha l’età media più alta del mondo, cui si associa anche una conseguente aspettativa di vita più lunga. Se questa tendenza sarà mantenuta, entro il 2050 si prevede che più di un quarto (27%) della popolazione europea avrà 65 anni o più.
Ma la media non può comunque correggere che questo dato avrà anche trattio di disuguaglianza con divari sempre più crescenti esistenti all’interno dei paesi e tra paesi diversi della Regione Europea continuano ad aumentare.
Come già adesso esistono numerose persone che hanno vite più lunghe e più sane, esistono anche grandi incertezze riguardo all’evoluzione futura delle condizioni di salute e dello stato funzionale delle popolazioni in via di invecchiamento.
Entro il 2060 si prevede che il numero di Europei con età superiore a 65 anni aumenti da 88 a 152 milioni, con una popolazione anziana doppia di quella sotto i 15 anni. L’aspettativa di vita alla nascita risulta maggiore nei Paesi con PIL maggiore. Spagna, Italia e Francia si attestano ai primi posti per longevità.
Pertanto, la sfida con cui in futuro la società in Europa dovrà confrontarsi sarà quella della sostenibilità del budget dedicato alla salute e all’assistenza sociale per il benessere dei cittadini. E ciò non potrà non incidere sul sistema socio-sanitario che dovrà tener conto, in principal modo di un sistema di prevenzione, capace di porre in essere interventi precoci e di minimizzazione dei costi derivanti da interventi tardivi.
Il 70-80% delle risorse sanitarie a livello mondiale oggi è speso per la gestione delle malattie croniche. Il dato diviene ancora più preoccupante alla luce delle più recenti proiezioni epidemiologiche, secondo cui nel 2020 esse rappresenteranno l’80% di tutte le patologie nel mondo.