Martedì, Di Maio e Di Battista sono andati di nuovo in Francia e nella periferia di Pargi hanno incontrato, a loro dire, il "leader" dei gilet gialli, Cristophe Chalençon, e i candidati alle elezioni europee della lista RIC (Référendum d'Initiative Citoyenne) di Ingrid Levavasseur che riassume i punti programmatici del movimento di protesta francese.

All’incontro erano presenti anche gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo, Tiziana Beghin e Ignazio Corrao, oltre ad alcuni candidati della lista RIC.

In quello che è stato definito un clima di grande entusiasmo per un incontro che verrà ripetuto nelle prossime settimane a Roma, definito il primo di tanti, si è parlato - in un clima, descritto da Di Maio, di grande entusiasmo - di diritti sociali, ambiente e democrazia diretta.

«Il vento del cambiamento ha valicato le Alpi. Ripeto. Il vento del cambiamento ha valicato le Alpi», ha così riassunto Di Maio l'appuntamento odierno.

È evidente che Di Maio, diciamo così, tenti di mettere il cappello dei 5 Stelle sulla protesta francese dei gilet gialli, cercando di far credere che esista un movimento europeo diffuso che si muove dal basso per iniziativa diretta degli stessi cittadini per promuovere, tra l'altro, l'idea di democrazia diretta. Una decisione, probabilmente, pensata come mezzo di propaganda da "rivendere" per l'elettorato italiano in occasione delle prossime europee.

Infatti, è difficile credere che il capo politico dei 5 Stelle sia così sprovveduto dal non accorgersi che i gilet gialli ricevono gran parte del loro supporto dall'estrema destra di Marine Le Pen e che a quella fanno riferimento, infischiandosene dei 5 Stelle e della loro iniziativa.