Una fonte sul campo della Resistenza libanese (Hezbollah) ha dichiarato ad Al Mayadeen (quotidiano libanese): "L'eroica epopea che i nostri combattenti stanno conducendo contro le forze d'élite israeliane in diverse aree nel Libano meridionale ha causato l'uccisione e il ferimento di oltre 80 militari israeliani, tra soldati e ufficiali, con la distruzione di alcuni carri armati".

Muhammad Afif, responsabile delle relazioni con i media di Hezbollah, ad un'altra fonte libanese ha dichiarato  che "quello che è accaduto oggi a Misgav Am, Maroun al-Ras e Al-Adiseh è solo l'inizio", aggiungendo che "il numero di morti tra i militari israeliani a seguito degli scontri odierni è molto numeroso e il bilancio delle vittime fornito dal nemico è inferiore a quello reale. Oggi le nostre forze si sono scontrate con le forze nemiche ad Al-Adaysah e Maroun Al-Ras, e dico a tutti che la resistenza va bene e il sistema di comando e controllo idem".

Probabilmente, buona parte delle dichiarazioni che in queste ore vengono diffuse dalla stampa libanese risentono della propaganda che accompagna qualsiasi conflitto in ogni parte del mondo. Rimane però il fatto che anche l'esercito israeliano ha confermato che l'invasione del Libano è altra cosa rispetto all'invasione di Gaza.

Così, dopo neppure 24 ore, l'IDF ha comunicato, con tanto di foto, i nomi dei suoi primi otto soldati rimasti uccisi nel sud del Libano. Non è chiaro, invece, il numero dei feriti. 

Netanyahu è stato costretto ad intervenire, rilasciando questa dichiarazione:

"Voglio inviare le mie condoglianze dal profondo del cuore alle famiglie dei nostri eroi caduti oggi in Libano. Dio benedica il loro sangue. Sia benedetta la loro memoria. Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l'asse del male iraniano, che cerca di distruggerci. Questo non accadrà perché resteremo uniti e, con l'aiuto di Dio, vinceremo insieme. Restituiremo i nostri rapiti al sud, restituiremo i nostri residenti al nord, garantiremo l'eternità di Israele".

Anche in questo caso, retorica e propaganda hanno fatto perdere la trebisonda al premier israeliano. Infatti, la guerra di cui parla è lui ad averla innescata, facendo di tutto per estenderla anche al Libano.

Nessuno ha fermato e sta fermando il genocidio in corso a Gaza dove Israele ha causato, tra morti e feriti, 150mila vittime, gran parte delle quali minorenni. Hezbollah, per impegnare l'esercito israeliano a nord per limitarne l'operatività nella Striscia, ha iniziato a lanciare razzi nell'Alta Galilea. Israele ha deciso di evacuare parte dei residenti per motivi di sicurezza, probabilmente anche per risparmiare munizioni del proprio sistema di difesa. 

Adesso Netanyahu si è inventato di esser costretto a dover radere al suolo anche il Libano per consentire ai poveri ebrei israeliani del nord di tornare alle loro case. Ma quello che non ricorda è che avrebbe ottenuto la stessa cosa a costo zero, in termini di vite umane anche per il suo esercito, accettando il cessate il fuoco a Gaza. 

Un particolare di cui nessuno adesso parla o fa finta di ricordare, come adesso non fanno più notizia le nuove quotidiane carneficine di Israele nella Striscia. E nessuno si chiede il perché continuino queste carneficine se Hamas, a detta di Israele, ha ormai perso tutta o quasi qualsiasi capacità operativa.

È evidente che tali domande dovrebbero essere alla base delle valutazioni della comunità internazionale che, a seguito di ciò, dovrebbe agire di conseguenza.

Invece la comunità internazionale, il G7, quella che fa capo all'occidente, ecco che cosa "produce":

"A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d’urgenza e presieduto questo pomeriggio una conferenza telefonica dei leader del G7.Nel corso della conversazione è stata reiterata la ferma condanna all’attacco iraniano contro Israele. In uno scenario in costante evoluzione, è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese. Nell’esprimere forte preoccupazione per l’escalation di queste ultime ore, è stato ribadito che un conflitto su scala regionale non è nell’interesse di nessuno e che una soluzione diplomatica risulta ancora possibile.I leader hanno concordato di mantenersi in stretto contatto".

Quale realtà nasconde tale dichiarazione? Quella che la riunione è stata solo una perdita di tempo diplomatica e inutile per far credere all'ignorante, inconsapevole, opinione pubblica dei Paesi del G7 che si sta facendo qualcosa per fermare la guerra, mentre si sta invece permettendo a Israele di continuare, seppure adesso con difficoltà, i propri crimini.

Non solo. Gli Stati Uniti, visto che non sono in grado di controllare Netanyahu, hanno deciso di supportarlo nel creare un fronte di guerra anche con Teheran

Questo è ciò che Biden ha detto al G7 e che Meloni, nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi si è dimenticata di riportare:

"Oggi, il Presidente Biden ha partecipato ad una videoconferenza con gli altri membri del G7 per discutere dell'inaccettabile attacco dell'Iran contro Israele e per coordinare una risposta a questo attacco, comprese nuove sanzioni. Il Presidente Biden e il G7 hanno condannato inequivocabilmente l'attacco dell'Iran contro Israele. Il Presidente Biden ha espresso la piena solidarietà e il sostegno degli Stati Uniti a Israele e al suo popolo, e ha ribadito l'impegno ferreo degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele".

Il coordinamento della risposta che Biden ha reso noto alla stampa è stato il no a colpire siti nucleari, per il resto si intende nche Israele possa colpire ciò che vuole... come in Libano?

L'Europa è alla mercé di Stati Uniti e Israele, mentre l'Iran, che viene descritto isolato, ha stretto solide alleanze con Russia e Cina, e oggi il suo neopresidente Masoud Pezeshkian era a Doha a stringere accordi con l'emiro Al Thani, dopo che da mesi Teheran ha riallacciato rapporti diplomatici con Riad.

La Guida Suprema della Rivoluzione Islamica in Iran, Ali Khamenei, ha dichiarato questo mercoledì che è "la presenza degli Stati Uniti e dei paesi europei nel Medio Oriente, la base del problema e la causa di queste guerre. Se l'America e i paesi europei lasceranno la nostra regione, le guerre finiranno e i paesi della regione potranno vivere in pace".

Difficile che questa semplice evidenza non possa far breccia anche nel mondo sunnita e a qual punto Stati Uniti e Israele (l'Europa non fa più testo da tempo) faranno guerra anche a tutti i Paesi arabi?