Israele, caro Saviano e cari tutti voi, è come la mafia... "una montagna di m...a". Presto datemi dell'antisemita. ... Israele e il suo popolo sono criminali.

Questo è quanto aveva scritto nell'agosto del 2014 Michele Foggetta, al tempo consigliere comunale di Sesto San Giovanni, in risposta ad un post di Saviano.

Dato che adesso Michele Foggetta, esponente di Sinistra Italiana, è candidato sindaco del centrosinistra sempre a Sesto San Giovanni, il Giornale ha recuperato quella dichiarazione di quasi otto anni fa per gridare allo scandalo.

Subito l'ebreo di turno ha espresso tutto il suo sdegno. In questo caso, del compito si è occupato Roberto Jarach, ex presidente della comunità ebraica di Milano e adesso presidente della Fondazione del Memoriale della Shoah: "Non possiamo accettare odio e antisemitismo, non possiamo accettare che si candidi chi si esprime in questo modo".

È curioso. Israele da 55 anni invade un territorio non suo, indiscriminatamente il suo esercito imprigiona, ferisce e uccide i palestinesi per favorire la colonizzazione della Cisgiordania da parte di estremisti che dopo aver rubato case e terreni ai legittimi proprietari, nei momenti di svago, attaccano i palestinesi rimasti, distruggendo loro il raccolto, uccidendone gli animali... e in qualche caso anche i familiari.

E quegli israeliani non dovrebbero essere definiti criminali solo perché sono ebrei, invece di essere buddisti, cristiani musulmani o indù? Evidentemente, c'è da credere che gli ebrei odierni ritengano che la shoah abbia garantito loro una sorta di credito da spendere sulla pelle dei palestinesi, con la compiacente indulgenza dei democraticissimi Stati occidentali, in altri casi sempre pronti ad alzare la voce contro chiunque neghi il rispetto dei diritti umani... purché non siano quelli dei palestinesi.

"Smascherato", il candidato sindaco Foggetta ha subito "fatto chiarezza":

"Nella vita si fanno degli errori e poi si cambia e si cresce. Il linguaggio e il merito che ho usato io nei confronti dello Stato di Israele anni fa in vecchie dichiarazioni non mi rappresentano più in alcun modo. Oggi sarei più attento e soprattutto più rispettoso nello scegliere le parole.Rimango critico verso molte politiche e azioni di governi di Israele, ma sono, come sempre ho detto, per una soluzione due popoli e due stati, che riconosca senza dubbio il diritto dello Stato di Israele ad esistere in pace e sicurezza e contemporaneamente il sacrosanto diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato riconosciuto internazionalmente libero e democratico.Ogni tempo che viene perso verso il raggiungimento di questo obiettivo aumenta l’escalation della violenza e della ingiustizia. In quella terra si scontrano due diritti che devono essere riconosciuti".

Invece il sindaco uscente Roberto Di Stefano, suo avversario il prossimo 12 giugno, non ci sta:

"Dichiarazioni gravissime, indegne e inaccettabili. Un insulto a un Paese democratico e al suo popolo. Dichiarazioni simili a quelle dei centri sociali, della sinistra estremista, quella che sputa addosso alla Brigata Ebraica durante i cortei del 25 aprile.Esprimo la mia vicinanza alla comunità ebraica e al popolo di Israele.È del tutto evidente che non si può sostenere chi ha queste posizioni e che ha avuto anche idee ambigue sul burqa (per lui è una scelta libera portarlo), sui poliziotti (per lui sono pecore che con il manganello diventano lupi) e sul terrorismo (dopo l’attentato islamista di Charlie Hebdo ha criticato la redazione del giornale francese e non i terroristi).Posizioni imbarazzanti che ha avuto quando era un adulto e spesso quando già era un consigliere eletto. Ha provato a cancellare il suo passato, a parlare di fake news (pur essendo suoi post che ha maldestramente provato a nascondere) e infine si è nascosto dietro la ridicola frase “ero giovane” (a 30 anni!!!!).Non ha avuto il coraggio di dire la verità: che proviene da Rifondazione comunista e da ambienti filo centro sociali e da sempre non ha posizioni moderate. Punto!Sesto San Giovanni non può accettare queste idee e questi insulti!"

E adesso viene il meglio! Chi è Roberto Di Stefano? Ex candidato di Forza Italia, nell'agosto del 2020 Di Stefano ha cambiato partito, finendo tra le fila della Lega di Salvini, seguendo così l'esempio della moglie che aveva fatto il salto già un anno prima. Chi è sua moglie? L'europarlamentare Silvia Sardone (contemporaneamente anche consigliera al Comune di Milano), la stessa che è stata tra i protagonisti dell'inchiesta Lobby Nera (realizzata da Fanpage e andata in onda su La7):

Max Bastoni, consigliere alla regione Lombardia sul proprio profilo Facebook cita De Tocqueville, ma il resto del tempo lo vede impegnato con i neofascisti milanesi di Lealtà Azione il cui leader Stefano Pavesi è assunto e stipendiato come "portaborse" dall'eurodeputata Sardone. Una pratica che, secondo quanto dichiarato da Jonghi Lavarini, è diffusa da tempo a livello locale permettendo di inserire fascisti all'interno di varie istituzioni pubbliche milanesi e lombarde.

E Di Stefano e il Giornale si preoccupano di cosa ha detto Foggetta? Per non parlare di Roberto Jarach!