E diteci che cosa volete fare... fatecelo sapere... parlate di contenuti... Questo il ritornello con cui i democratici, a torto o ragione in base ai punti di vista personali, hanno accompagnato la giaculatoria del numero di giorni trascorsi senza un nuovo governo dalla data del voto, incolpando i 5 Stelle che, comunque, non si poteva chieder loro alcun tipo di coinvolgimento in un qualsiasi possibile governo, senza che prima non ne venissero anticipati i contenuti.

Qualche giorno fa, il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, aveva indicato alcuni punti politici imprescindibili per una eventuale partecipazione del suo partito ad un futuro governo. Adesso, anticipando la decisione del capo dello Stato che, secondo i più, dovrebbe assegnare un incarico (le cui finalità non sono ancora conosciute) al presidente della Camera Fico, i 5 Stelle hanno pubblicato la "prima stesura del contratto di governo" su cui chiedono a Lega o Pd di formare un'alleanza.

Lo ha comunicato Luigi Di Maio che del compito aveva incaricato il professor Giacinto Della Cananea già lo scorso 12 aprile.

"Il professore - ci fa sapere Di Maio - ha lavorato senza sosta per dieci giorni e ha redatto questo primo schema di accordo, che andrà approfondito insieme alla forza politica che accetterà di sedersi al tavolo con noi."

Il documento prende in esame, dopo averli raggruppati per categorie di riferimento, i vari punti dei programmi elettorali di Lega, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, confrontandoli tra loro. Che cosa il futuro governo dovrebbe fare è sintetizzato in 10 punti nel capitolo "Le priorità dell'Italia", mentre il "Metodo di Lavoro del governo" è sintetizzato nel capitolo seguente che chiude il documento.

"Come emerge dal documento - scrive Di Maio - il Movimento 5 Stelle non ha nessuna intenzione di perdere la sua identità politica in un governo di coalizione classico, anche perché la distanza dalla Lega e dal Partito Democratico su molti temi decisivi e sui mezzi per realizzarli rimane netta."

Nel frattempo Salvini, continuando a giurare fedeltà all'alleanza di centrodestra, invita Di Maio ad un accordo per formare un governo che si può concludere in pochi giorni, mentre il Pd, adesso, non esclude più a priori alcuna trattativa con i 5 Stelle, rimandandola però solo nel caso in cui il Movimento chiuda definitivamente la porta a qualsiasi alleanza con la Lega.