Grande adesione allo sciopero generale promosso, lo scorso 26 ottobre, da Cgil e Uil e straordinaria partecipazione alle manifestazioni e ai presidi in tutto il Paese sulla base dei dati fin qui pervenuti dai territori e dalle categorie. Nel Centro Italia, adesioni medie di oltre il 70% in alcune Regioni. Alta l’adesione anche nei settori che oggi si sono fermati a livello nazionale, Pubblico impiego, Scuola, Università, Ricerca, Poste e Trasporti. In quest’ultimo si registrano picchi del 100% nei porti, fino all'80% nella logistica e nei Tpl e nel trasporto ferroviario, comparti sottoposti alla precettazione, del 70%.Adesioni del 100% alla Sammontana Spa Gelateria di Firenze e alla Servizi Ospedalieri di Lucca. Astensione totale anche alla Dussman Ristorazione Scolastica di Ancona. In tanti e tante hanno incrociato le braccia in tutti i settori privati. Qualche numero: a Firenze alla The Bridge il 70% degli addetti si è astenuto, al Nuovo Pignone l’80%; ad Ancona alla Fincantieri raggiunto l’80% di adesioni, alla Ariston il 90% e alla Tod’s di Fermo il 60. Stop per l’80% degli operai della Ast di Terni. Nel Lazio oltre il 90% degli addetti Findus e Cmb Carpi hanno aderito allo sciopero, così come il 70% dei lavoratori della filiera Amazon. 60% raggiunto alla RDB Italprefabbricati di Teramo, 90% alle Trafilerie Meridionali di Chieti e 75% alla Teknocall de L’Aquila.In tutte le Regioni coinvolte dallo sciopero si sono tenute grandi manifestazioni: a Roma in 60.000 in Piazza del Popolo, dove hanno chiuso il comizio il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Piazze piene anche a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso.La mobilitazione di Cgil e Uil proseguirà con gli scioperi e le manifestazioni della Sicilia il 20 novembre, delle Regioni del Nord il 24, della Sardegna il 27 e delle Regioni del Sud il 1° dicembre.
Così Cgil e Uil hanno commentato la prima giornata di scioperi che proseguirà fino al 1 dicembre. Questo è quanto hanno detto dal palco i segretari delle due organizzazioni sindacali.
Maurizio Landini:
"A chi ha pensato di precettare i lavoratori e di mettere in discussione il diritto di sciopero, la risposta più bella e intelligente è proprio questa piazza. L'attacco al diritto di sciopero non è un attacco al sindacato, ma ai cittadini, visto che il diritto di sciopero è un diritto soggettivo del cittadino lavoratore e non a caso è inserito nella Costituzione. Ed è gravissimo, perché non era mai successo nella storia repubblicana e democratica di questo paese che un governo si sia mai sognato di precettare in occasione di uno sciopero generale. ...Impugneremo insieme alla Uil la precettazione nelle sedi opportune, ma andremo avanti e non ci fermeremo fino a che non porteremo a casa risultati per migliorare i salari, per combattere la precarietà, per avere investimenti nella sanità, perché vogliamo impedire che l’Italia venga portata allo sbando da questo govern. Noi difendiamo l'interesse generale del paese ... mentre il governo non ha voluto discutere delle nostre piattaforme e delle nostre proposte e infatti sta prendendo delle decisioni assurde, a cominciare dal fatto che non mettono soldi per il rinnovo dei contratti e tagliano nella sanità e nella scuola. ...Mettono mano alla Costituzione per dividere ancora di più il paese. Il governo mette in discussione il ruolo del presidente della Repubblica e quello del Parlamento: quello che viene avanti è il disegno complessivo di chi vuole cambiare il modello e la democrazia costituzionale. ...Noi scioperiamo non solo per difendere i diritti, ma anche perché vogliamo un altro modello economico e sociale rispetto a quello che sta proponendo il governo, a partire dalle bugie che hanno raccontato sulla tassazione degli extra profitti. Andate a leggere la legge di bilancio e vedrete che le entrate dagli extra profitti prevedono zero. ...Il Paese che hanno in testa non ha al centro la persona, ma il profitto che viene prima di ogni altra cosa, che riduce la democrazia e va verso un’idea autoritaria, mentre bisogna ricordare loro che la nostra Costituzione è democratica proprio perché i nostri padri e i nostri nonni hanno sconfitto il nazismo e il fascismo. E l’attacco ai diritti, oltre al lavoro, riguarda l’occupazione degli spazi dell’informazione, l’attacco alla Magistratura. ...Il sindacato si batte per un modello sociale che ha nella democrazia e nella partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani il suo elemento fondamentale. Anziché cambiare la nostra Costituzione la devono applicare. Il paradosso è che oggi quelli che vogliono cambiare la Costituzione sono quelli che non hanno partecipato a farla, a conquistarla. ...Noi rappresentiamo anche quelli che hanno votato per questo governo, in piazza anche loro, perché non una delle promesse che ha fatto il governo è stata rispettata. Con i salari che abbiamo non si arriva alla fine del mese. Lo diciamo al governo: deve mettere i soldi per rinnovare i contratti dei lavoratori pubblici. Abbiamo più di 10 milioni tra lavoratori pubblici e privati che sono senza contratto da anni. Anche le imprese private devono tirare fuori i soldi dai profitti, ed è il momento di investirli per far crescere i salari. ...Il livello di precarietà che c'è nel nostro Paese non esiste in nessuna altra parte d'Europa. Chi è precario deve essere assunto e trasformato a tempo indeterminato nei servizi pubblici come in quelli privati. Vuol dire cancellare quelle leggi balorde che sono state fatte negli ultimi 20 anni. ...Questo governo non rappresenta la maggioranza del Paese. La maggioranza invece è qui, e manda un messaggio di unità del mondo del lavoro. Adesso è il momento di cambiare, non possiamo più rinviare e vogliamo essere ascoltati. Sono convinto che lunedì in Sicilia, che il prossimo venerdì nelle regioni del Nord, che il 27 in Sardegna, che il 1 dicembre nelle regioni del Sud le piazze saranno strapiene. Il messaggio che voi oggi avete mandato è che non bisogna né avere paura né abbassare la testa.Il 10 dicembre si terrà una straordinaria Marcia Perugia-Assisi per la pace, per chiedere il cessate il fuoco in Medio Oriente. Il primo grande sciopero che ha aperto una stagione nuova in Italia è stato nel 1943, in piena guerra e dittatura, quando i lavoratori scesero in piazza contro la guerra e per la libertà. Ed è iniziata da lì la battaglia che ha sconfitto il nazismo e il fascismo. Forse quelli che sono al governo non lo sanno, ma noi la democrazia l'abbiamo conquistata anche per loro e non gli permetteremo di cancellare la libertà, i diritti, la dignità di chi lavora".
PierPaolo Bombardieri:
"Salvini, guarda questa piazza, studiala bene, porta rispetto: chi sta qui paga con una giornata di lavoro, non fa il weekend lungo ma è qui per chiedere risposte. Spiegate a chi è stato precettato cosa avete fatto per la sicurezza nel settore, se avete messo risorse nel trasporto pubblico locale. Avete detto che questo è uno sciopero politico, per non dare risposte alle nostre domande. Chiediamo rispetto per i sindacati e per chi è in piazza.Sì, facciamo politica, ma politica sindacale: la facciamo quando chiediamo cosa avete fatto su donne, lavoro e pensioni, quando i giovani chiedono il diritto allo studio e di non essere strozzati da mutui. Chiediamo il rinnovo dei contratti, la sicurezza sul lavoro, di combattere l'evasione e non tagliare le pensioni. Se volete sindacati silenziosi avete sbagliato indirizzo, le persone che sono qui non si piegano, non hanno paura.Quante persone devono morire prima che la vostra coscienza vi imponga di intervenire? Non avete previsto nulla per la sicurezza, dopo tante riunioni e tanti tavoli, il risultato è zero decisioni. Noi invece lavoriamo per zero morti sul lavoro". Questa piazza, infine, "è una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale".
Così, la premier (post) fascista Giorgia Meloni ha commentato le accuse dei due sindacalisti:
"Ho grande rispetto per i diritti dei lavoratori e gli scioperi. Nel merito lo sciopero contro la manovra è stato lanciato in estate quando non avevo ancora cominciato a pensarla e nel merito non riguarda nostri oggettivi errori. E non so cosa intenda chi parla di toni di sfida, ma sono d’accordo, perché era dovuto, sul tema della precettazione, cioè sul tentativo di mettere insieme diritto di sciopero e diritto di poter usufruire dei servizi essenziali. Non so cosa si intenda per bullismo istituzionale. C’è stato il pronunciamento di una autorità indipendente [i cui membri sono nominati dai presidenti (post) fascisti di Camera e Senato, ndr] che segnalava al sindacato che non c’erano i requisiti per lo sciopero generale. Non è una decisione che ho preso io, lo ha detto una autorità indipendente, c’è stata una decisione del sindacato di farlo rientrare nelle prescrizioni dell’autorità indipendente. Il governo ha un ruolo marginale".
Anche lo pseudo ministro Precetto Laqualunque, alias Matteo Salvini, ha voluto commentare lo sciopero:
"Mentre una parte di sindacati (di sinistra) trova utile scioperare insultando, opponendosi pregiudizialmente al governo anziché discutere le questioni nel merito, i numeri (con poche adesioni, soprattutto nel settore dei trasporti) ci dicono che, grazie al nostro intervento, milioni di italiani hanno potuto viaggiare, lavorare, prendersi cura della propria salute e di quella dei propri cari senza disagi..."
Già quanto aveva detto è palesemente assurdo. Ma non soddisfatto ha finito per esagerare, concludendo così: ""Il pragmatismo che gli italiani si aspettano da istituzioni serie"!!!
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