Il primo ministro Benjamin Netanyahu,  venerdì, alla Kirya di Tel Aviv ha incontrato il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin.

Queste le parole di saluto di Netanyahu:

"Sono molto felice di vederla. Apprezzo molto la risoluta presa di posizione da parte sua, da parte del presidente Biden, del segretario Blinken, del popolo e del governo americano.Hamas è l'ISIS, e pensando a quello che lei ha detto, così come il Presidente, sotto molti punti di vista Hamas è anche peggiore rispetto all'ISIS. E proprio come l'intero mondo civilizzato si è unito per combattere l'Isis, il mondo civilizzato unito deve unirsi per aiutarci a combattere Hamas. So che l'America è al nostro fianco e lo apprezzo moltissimo".

E questo è quanto ha replicato, durante i saluti, il segretario alla Difesa Austin:

"Siamo con lei, signor Primo Ministro. Come ha detto il Presidente, le copriamo le spalle. Ed è una settimana terribile. Atti disgustosi da parte di questo gruppo terroristico. E come sa, sono stato io a lanciare inizialmente la campagna contro l'ISIS. E so molto sull'ISIS, e questo è peggio di quello che ho visto con l'ISIS. Siamo dalla sua parte, signor Primo Ministro".

All'incontro erano presenti anche:

per la parte israeliana, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro degli Affari Strategici Ron Dermer, il direttore del Consiglio di sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e il segretario militare del Primo Ministro, Magg. Gen. Avi Gil.

Per la parte americana, il capo di stato maggiore del Segretario alla Difesa Kelly Magsamen, l'assistente militare senior, generale Ronald P. Clark e l'ambasciatore ad interim degli Stati Uniti in Israele, Stephanie L. Hallett.

Ieri, Netanyahu aveva incontrato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che oggi era in Qatar per verificare la possibilità di poter liberare tutti o una parte degli ostaggi in mano ad Hamas.

Come dimostra il breve riassunto pubblicato dal governo israeliano in relazione all'incontro tra Nethanyahu e Austin, la propaganda israelo-americana vuol far credere che Hamas e i palestinesi siano dei terroristi islamici e che Israele sia sotto attacco degli islamisti.

Una narrazione che va ben oltre l'assurdo e di cui Netanyahu e Austin sono ben consapevoli, ma che serve per essere smerciata dai media della disinformazione, paladini della verità a seconda della convenienza, per giustificare l'ulteriore massacro di civili palestinesi che gli israeliani, con il supporto di Stati Uniti e Paesi europei, si apprestano a compiere nelle prossime ore con l'ingresso dell'esercito all'interno della Striscia di Gaza.

L'aggressione di Hamas nel sud di Israele è da condannare ed è stata condannata, da tutti coloro che, realmente, sostengono il rispetto e l'applicazione dei trattati di Roma.

Il guaio è che Stati Uniti e Paesi europei, al di là di vuote e inutili dichiarazioni di facciata, in precedenza non hanno mai condannato in concreto l'apartheid israeliano contro i palestinesi di Gerusalemme est, della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, sdoganando ogni sorta di torti, violenze e uccisioni che, logicamente non potevano che portare che all'esplosione di nuove violenze.

Stati Uniti e Paesi europei possono elencare, negli scorsi anni, che cosa hanno fatto per costringere Israele a sedersi ad un tavolo delle trattative per trovare un accordo con i palestinesi?

Nulla, salvo il grottesco piano di divisione inventato dal genero di Trump, amico di famiglia di Netanyahu, per creare in Cisgiordania una riedizione del Bantustan, parto del regime di apartheid del Sudafrica! Per di più, hanno permesso agli israeliani di allargare insediamenti e colonie in Cisgiordania, oltre alla distruzione giornaliera delle residenze dei palestinesi a Gerusalemme est.

Dopo l'aggressione di Hamas di sabato scorso, invece di promuovere una "de-escalation", Usa e Ue si sono schierati a favore della vendetta di Israele che, con la scusa di eliminare Hamas, dopo aver ucciso spietatamente i civili palestinesi con i bombardamenti su Gaza, adesso vuol completare il lavoro di distruzione e morte entrando nella Striscia con i carri armati che si stanno ammassando al confine nord, facendo prevedere un massacro che avrà come conseguenza quella di scatenare ulteriore odio e violenze, non solo tra ebrei israeliani e palestinesi, ma anche tra coloro che si schierano per gli uni e per gli altri in ogni parte del mondo.

Una follia senza precedenti che i cosiddetti buoni - Israele, Stati Uniti ed Europa - pensano di smerciare facendo credere a dei cretini che Hamas rappresenti il terrorismo islamico e che la strage programmata, che la propaganda occidentale ovviamente imputerà al movimento di resistenza islamica palestinese, era inevitabile.

Hamas è nato da una costola dei fratelli musulmani, ma dopo che al Sisi li ha uccisi e dispersi con un colpo di Stato, il movimento ha cambiato statuto ed ha fatto dell'Egitto un Paese amico, insieme a Qatar, Libano (tramite Hezobollah) e Iran. Hamas non ha nulla a che fare con il terrorismo islamico perché lotta unicamente per l'affermazione del riconoscimento di uno stato palestinese indipendente. 

I palestinesi, tra gli arabi, sono stati sempre il popolo più laico, tanto che prima che Israele nascesse vi era una ripartizione quasi equa tra musulmani, cristiani e non credenti. Adesso, il supporto ad Hamas - i cui interessi sono anche dipendenti da quelli iraniani - è dato, sia dai palestinesi di Gaza che da quelli in Cisgiordania, perché è visto come unico soggetto nell'area che lotta per la loro indipendenza.

Se l'occidente applicasse sanzioni ad Israele, ne condannasse la politica di apartheid, tutelando la popolazione palestinese con un contingente di pace Onu, fino a costringere Tel Aviv a sedersi al tavolo delle trattative per trovare un accordo che garantisca una soluzione a due Stati (o una soluzione alternativa accettata dalle parti in conflitto) il supporto ad Hamas non esisterebbe più, nel giro giorni, non di settimane o mesi.

Stati Uniti e Europa, invece, facendo l'esatto contrario di ciò che ragione e logica indicano, non otterranno altro che aumentare la distruzione, l'odio e i morti, con violenze e attentati, anche al di fuori del Medio Oriente.

Una inspiegabile e irrazionale follia, da parte dell'occidente, che può avere solo un'unica spiegazione logica, rappresentata dalla volontà di voler accendere la miccia di un nuovo conflitto, che si possa allargare fino a comprendere quello ucraino. Ma in questo caso si parla di guerra totale, con il coinvolgimento di Paesi che hanno nei propri arsenali armi nucleari.

Il mondo, in questo momento, è governato da pazzi...