Le elezioni presidenziali ucraine, teoricamente previste per la prossima primavera, sono state rinviate sine die da Zelensky. Come ha affermato nel corso di un intervento televisivo, “non è tempo di elezioni, è invece è il momento di difendersi e combattere”.
Ha aggiunto che nelle attuali circostanze è troppo difficile svolgere una tornata elettorale degna di questo nome, anche se ne starebbe “valutando i pro e i contro”, come rivelato dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Ma a Washington ci tenevano. Soprattutto fra i repubblicani si stanno levando voci molto critiche che chiedono di tenere comunque le presidenziali inel 2024.
E sul Washington Post, l’Economist e altre testate americane e britanniche compaiono editoriali e interviste che ragionano sulla necessità di far votare gli ucraini e su chi debba concorrere contro Zelensky. Vi sono due figure sulle quali si è concentrata l’attenzione dei media euroatlantici. Anzitutto è il comandante delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, indicato come il principale sfidante alla presidenza pur non avendo mostrato segno di voler entrare in politica. Il suo prestigio presso l’esercito è molto elevato ed è anche apprezzato dai cittadini. Non si è mai messo apertamente contro Zelensky, ma quest’ultimo ne ha licenziato dei sottoposti e ha mostrato di non gradire alcune sue dichiarazioni.
Poi c’è l’ex consigliere presidenziale Oleksii Arestovych, personaggio carismatico e con buona esperienza internazionale. Infatti è stato portavoce al Gruppo di contatto trilaterale sul Donbass e dunque ha avuto modo di confrontarsi con gli omologhi sia russi che occidentali. Oggi il suo canale YouTube ha più di un milione e mezzo di iscritti ed è molto popolare. Ha criticato pesantemente Zelensky e lo ha accusato di autoritarismo e di incompetenza.
Comunque vada, anche nello stesso partito di governo sono consapevoli di non poter rimandare troppo a lungo le elezioni. Lo ha detto la deputata Alina Zagoruyko, capo della relativo sottocommissione parlamentare.