Lunedì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden annuncerà un pacchetto di riforme significative per la Corte Suprema, proponendo limiti di mandato e un codice di condotta vincolante per i giudici che ne fanno parte.

Difficile, anzi impossibile, che l'iniziativa possa avere successo, visto che alla Camera dei Rappresentanti vi è una maggioranza formata da deputati del partito repubblicano e visto che buona parte dei giudici che compongono la Corte sono stati nominati dall'amministrazione Trump.

Nonostante ciò, Biden ci proverà ugualmente, presentando l'emendamento di riforma in un discorso che terrà  alla biblioteca presidenziale di Lyndon B. Johnson, a Austin, Texas. Biden sosterrà la sua iniziativa sottolineando che nessuno, nemmeno il presidente o i giudici della Corte Suprema, può essere al di sopra della legge.

Queste proposte arrivano dopo alcune decisioni della Corte Suprema che hanno influenzato negativamente la linea politica di Biden su temi come l'aborto, l'immigrazione, i prestiti agli studenti, gli obblighi vaccinali e il cambiamento climatico.

Attualmente, i giudici della Corte Suprema non sono soggetti a un codice di condotta etico vincolante. Il primo codice di condotta è stato adottato solo recentemente dopo le rivelazioni su viaggi non dichiarati accettati dal giudice Clarence Thomas. Tuttavia, in molti sostengono che questo codice sia insufficiente poiché non prevede un meccanismo di attuazione efficace.

Per tale motivo, Biden chiederà al Congresso di adottare norme vincolanti per i giudici della Corte Suprema, inclusi obblighi di divulgazione dei regali, divieto di attività politica pubblica e astensione dai casi che possano presentare conflitti di interesse. Inoltre, proporrà un limite di 18 anni per il loro mandato.

Per ultimo, proporrà anche un emendamento costituzionale che impedisca a chiunque abbia ricoperto la carica di presidente degli Stati Uniti qualsiasi immunità da incriminazioni, processi, condanne o sentenze penali federali, dopo che qualche settimana fa la Corte Suprema aveva stabilito che Trump non poteva essere perseguito per azioni che rientravano nei suoi poteri costituzionali in quanto presidente, in una decisione storica, quanto folle, che riconosce per la prima volta la completa immunità per qualunque iniziativa intrapresa da un presidente nello svolgimento del proprio incarico.

L'iniziativa di Biden è palesemente un nuovo modo di fare campagna elettorale a favore della candidata dem, Kamala Harris, mettendo in evidenza le storture, se non le follie, di cui si è reso responsabile Trump già nel suo primo mandato.