“Per adesso mi trovo molto bene al Napoli. Per me è una grande emozione segnare sempre, ma farlo al ‘Maradona’ è qualcosa di speciale”. Parola dell’attaccante azzurro Victor Osimhen “Con gli infortuni ho iniziato da ragazzino – ha detto ai microfoni di ‘TV Play’ – Da piccolo ho smesso dopo un brutto infortunio alla spalla facendo una rovesciata”. “Pallone d’Oro tra Messi e Haaland? Lo meritano entrambi… Se verrà sarà una cosa favolosa, per me già essere un giocatore a questo livello è un sogno. Sarebbe di certo un obiettivo, un sogno per il futuro. Saudi Pro League o la MLS? Alle stesse condizioni gli Stati Uniti”.

Segnare al ‘Maradona’: “Prima di arrivare Koulibaly mi parlò dello stadio, della squadra, della città. Mi ricordo il primo gol contro l’Atalanta e ancora ora ho la pelle d’oca quando segno perché giocare e segnare davanti a 50-60 mila persone che urlano il tuo nome è incredibile”. Parole al miele per l’ex tecnico Spalletti: “Non lo dico perché mi ha trasformato come attaccante, ma è un genio, chiede tanto ma sicuramente può raggiungere risultati con l’Italia, è sulla strada giusta e la Nazionale ha tanti calciatori da mettere a disposizione per lui”. E per il compagno di squadra Kvaratskhelia: “Mi piace molto, abbiamo lo stesso atteggiamento nel calcio, è un grande talento e io lo chiamo “Mago”, è il tipo di ala, abbiamo un ottimo rapporto e per me è un grande uomo e giocatore”.

Quali modelli ha avuto Osimhen? “Drogba mi ha ispirato da ragazzo, una persona vicina a lui mi ha detto che gli somigliavo e vedendo i suoi video è stato fonte d’ispirazione”. Su Leao e Lautaro: “Sono dei top talenti, dei giocatori incredibili. Leao lasciò il Lille quando io arrivai in Francia e mi inviò un messaggio per congratularsi con me e motivarmi. Abbiamo un bel rapporto. Difficile trovare le parole per descrivere la leadership che sa trasmettere Lautaro Martinez: è fortissimo ed averlo in Serie A è un bene”. E ancora: “Mi piace il modo di giocare di Immobile, lo rispetto tanto, ha l’istinto da bomber. Ho avuto l’opportunità di dirgli anche di persona quanto sia forte”.