La mossa, che ribadisce il sostegno all'integrità territoriale ucraina, rivela crescenti divergenze tra Washington e Kiev.

Con un sorprendente cambio di rotta, gli Stati Uniti hanno deciso di non aderire alla bozza di risoluzione dell’ONU in occasione del terzo anniversario dell’invasione ucraina da parte di Mosca. Secondo tre fonti diplomatiche intervistate da Reuters, il testo – che condanna l’aggressione russa e riafferma l’impegno verso la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina – rischia di essere adottato senza il supporto del principale alleato occidentale di Kiev.

La decisione americana segna una svolta netta rispetto alla prassi consolidata degli anni precedenti, in cui Washington aveva sempre co-sponsorizzato simili risoluzioni, strumento fondamentale a livello diplomatico per sostenere una pace giusta nel contesto del conflitto. A quanto pare, la nuova amministrazione a Washington sembra abbia deciso di riconsiderare tale ruolo, una scelta che rispecchia la crescente frattura tra il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy e Donald Trump, il cui team negoziale ha recentemente riavviato contatti diretti con la Russia, escludendo Kiev dai negoziati.

Il rifiuto di co-sponsorizzare la risoluzione si inserisce in un quadro di tensioni politiche e strategiche. L’Ucraina, che ha fatto affidamento su decine di miliardi di dollari in aiuti militari e sul sostegno diplomatico statunitense per resistere all’avanzata russa, ora si trova a fronteggiare una crisi interna alimentata dalle divergenze con il suo principale alleato.

Il testo – che ha raccolto il sostegno di oltre 50 Paesi – si propone di condannare l’aggressione russa, definita da Mosca come una risposta a una presunta minaccia esistenziale dovuta alla spinta di Kiev verso la NATO, mentre l’Occidente lo interpreta come un chiaro atto di imperialismo e accaparramento di territori.

Gli esperti osservano che il voto in Assemblea generale delle Nazioni Unite, pur potendo procedere senza il supporto americano, potrebbe subire una perdita di impatto simbolico e politico. La decisione degli Stati Uniti, infatti, rischia di indebolire l’idea di un fronte unito a sostegno dell’Ucraina nel più grande conflitto europeo dalla Seconda guerra mondiale.

Al momento non è chiaro se e quando Washington potrebbe rivedere la sua posizione, mentre continuano gli sforzi diplomatici per cercare il sostegno di altri Paesi, in particolare da parte del Sud del mondo. Una fonte diplomatica ha commentato: "Per ora, la situazione è che loro (gli Stati Uniti) non lo firmeranno".

In un contesto internazionale in cui il controllo di Mosca su circa il 20% del territorio ucraino continua a consolidarsi, il rifiuto degli Stati Uniti si configura come un segnale inquietante di un possibile riposizionamento geopolitico, con ripercussioni sull'intera Europa.

Nel frattempo, a Kiev, la conferenza stampa programmata dopo i colloqui tra il presidente Volodymyr Zelensky e l'inviato del presidente degli Stati Uniti per l'Ucraina, il tenente generale in pensione Keith Kellogg, è stata annullata, a seguito dell'aggravarsi delle tensioni politiche tra i due Paesi.

L'evento, che avrebbe dovuto includere una sessione di domande e risposte ai media da parte di Zelensky e Kellogg, è stato annullato  su richiesta statunitense, secondo quanto ha riportato il portavoce presidenziale ucraino Serhii Nikiforov.

Il viaggio di Kellogg a Kiev ha coinciso con gli screzi tra Trump e Zelenskyy, che hanno incrinato i loro rapporti personali e gettato ulteriori dubbi sul futuro del sostegno degli Stati Uniti allo sforzo bellico dell'Ucraina.


Fonte: Agenzia Reuters / AP News