"Ho appena firmato una nuova ordinanza che porta la Sicilia in zona gialla. È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi".

Questo è quanto annunciava venerdì, via social, il ministro della Salute, Roberto Speranza... quasi sicuramente con almeno una settimana di ritardo, per limitare il più possibile i problemi a chi nell'isola vive di turismo.

La disposizione scatterà da lunedì e la Sicilia sarà la prima regione italiana, allo scorso 28 giugno, a ritornare alle restrizioni imposte all'interno di quella fascia di colore, poiché in base agli ultimi dati, il tasso di occupazione delle terapie intensive nell'isola è adesso pari al 12,1% (contro la soglia del 10%), l'occupazione di posti letto in area medica non critica ha raggiunto il 19,4% (contro la soglia del15%) e l'incidenza del contagio a 7 giorni (20-26 agosto) è la più alta in Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti contro la soglia di 50.

Il turismo, più di altri, è probabilmente il fattore che ha contribuito al diffondersi del contagio a causa del notevole numero  di persone che sono arrivate in Sicilia (oltre il 7% in più di turisti rispetto ai dati del 2019) che ha portato a circa 2 milioni le presenze nella regione.

A questo va aggiunta l'alta percentuale di persone a cui non è stato somministrata neppure una dose del vaccino anti-Covid, tanto che la Sicilia, al momento, risulta ultima nella classifica tra le regioni italiane con i residenti meno vaccinati. Il presidente della regione Nello Musumeci ha cercato di correre ai ripari con l'istituzione di zone rosse ma queste, insieme alle singole ordinanze emesse di volta in volta dai sindaci siciliani, non sono risultate sufficienti come deterrente agli assembramenti. 

Da lunedì, pertanto, torneranno obbligatorie anche all'aperto le mascherine e il limite di quattro commensali ai tavoli dei ristoranti. Non ci sarà comunque il coprifuoco, abolito lo scorso giugno, e gli spostamenti saranno comunque liberi sia tra Comuni che tra Regioni.

In zona gialla sono aperti i cinema, i teatri e i musei, le sale da concerto dove si deve garantire la distanza minima di sicurezza tra gli spettatori di almeno 1 metro. La capienza delle sale poi non deve superare il 50% del totale. Si prevede un massimo di 1.000 persone all'aperto e 500 negli spazi chiusi e bisogna sempre indossare la mascherina. 

Negli impianti sportivi la capienza consentita non può superare il 25% di quella massima autorizzata e comunque il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all'aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.