La vittoria per 3-1 ottenuta dall'Inter a San Siro ai danni della Roma nella 34.a giornata di Serie A non si può giudicare umiliante, ma disarmante sì... ovviamente per i giallorossi.

Infatti, la Roma non ha demeritato, ma alla fine del primo tempo si è ritrovata in svantaggio di due reti. Perché? Mentre davanti i giallorossi non riuscivano ad essere incisivi, nonostante cercassero di impostare il gioco, l'Inter con delle azioni di rimessa ha ottenuto due reti, dopo che in precedenza Calhanoglu si era visto negare il gol da Rui Patricio che aveva deviato una sua violenta conclusione dalla distanza.

La prima rete arriva alla mezz'ora con Dumfries che scatta in profondità e non sbaglia davanti al portiere. Dieci minuti dopo Brozovic, servito all'interno dell'area, rientra sul destro e mette la palla al sette sul palo opposto difeso da Rui Patricio.

Nella ripresa, al 52', su cross da calcio d'angolo è la volta di Lautaro Martinez a mettere di testa la palla alle spalle del portiere della Roma.

In base alle statistiche, l'Inter ha avuto le stesse occasioni da rete della Roma, ed avendole sfruttate meglio si è aggiudicato l'incontro. La Roma non ha comunque mollato e nel finale, con una bellissima azione è riuscita ad accorciare con il gol di Mkhitaryan, sfiorando persino il 3-2, nei minuti di recupero, con Carles Perez.

In classifica l'Inter si riporta al comando con 72 punti, uno in più del Milan ed una gara da recuperare contro il Bologna. La Roma, ferma a 58 punti, rischia adesso di perdere il quinto posto, nel mirino di Lazio, Fiorentina e Atalanta.

Così Inzaghi a fine gara:"La cosa che mi soddisfa di più della prova di oggi è la concentrazione - ha commentato il Mister al termine della gara -. Temevo molto questa partita perché arrivava dopo un derby in cui abbiamo speso tanto contro un avversario di grande valore, che non perdeva da dodici partite. Serviva una prestazione di livello, i ragazzi sono stati bravissimi, abbiamo ottenuto una vittoria importantissima. ...Sapevamo che la Roma sarebbe stata aggressiva con i centrali sui nostri attaccanti ma che ci sarebbe stato spazio per i nostri quinti. Perisic, Dumfries e Gosens si sono mossi benissimo nell'attaccare la profondità. Dumfries poi era fresco perché martedì aveva giocato Darmian, facendo tra l'altro una grandissima partita. Dobbiamo andare avanti con questa alternanza, anche Gosens sta benissimo e arriverà il suo momento, così come è stato per gli altri. ...Avevamo di fronte un avversario che ci pressava alto, marcando da subito Brozovic e De Vrij a uomo.. La Roma non perdeva da dodici partite quindi, considerando le nostre fatiche in coppa, la partita andava preparata bene. Bravi i ragazzi a recuperare in fretta, abbiamo fatto una gara da squadra vera ma sappiamo che è solo un punto di partenza perché siamo dietro e dobbiamo inseguire. ...Mourinho è un allenatore e una persona speciale. Abbiamo parlato tanto anche prima della partita di Coppa Italia. È veramente piacevole discutere di calcio con lui. Ci siamo fatti l'in bocca al lupo per le prossime gare". 


Queste, invece le parole di Mourinho:"Prima di tutto, troppa Inter. Sono la squadra più forte del campionato con giocatori che sono forti sotto tutti gli aspetti, tattico, tecnico e fisico. E io dico anche, però con rispetto, che fisicamente ci sono, in senso positivo, tanti animali nella loro squadra. Sono veramente forti.Per vincere contro l'Inter, o vinci in un momento in cui loro sono difficoltà – ed è successo un paio di settimane in questo campionato – oppure devi essere perfetto. E noi non siamo stati perfetti. Siamo stati bravi, ma non perfetti, perché abbiamo avuto una grande palla gol sullo 0-0 - la palla inattiva di Mancini - e dieci secondi dopo loro fanno un gol cercando la profondità.Il secondo gol è una palla persa nostra a centrocampo, di nuovo cercando la profondità. E siamo arrivati alla fine del primo tempo con la sensazione di essere stati bravi, ma dopo abbiamo avuto una pausa di concentrazione e anche di fiducia negli ultimi dieci, quindici minuti.Nel secondo tempo è risuccesso di nuovo: abbiamo preso un gol da palla inattiva, una situazione che i miei giocatori conoscevano perfettamente, perché ne avevamo parlato tanto. Anche senza Cristante, abbiamo perso un uomo importante su palla inattiva difensiva contro un'Inter fortissima a questo livello. E poi di nuovo abbiamo avuto palla, abbiamo avuto coraggio di giocare.E dovendo perdere una partita dopo tre mesi, o dopo 12 partite di Serie A, preferisco perdere contro una squadra che è più forte di noi. Loro hanno una cultura tattica da tre anni: due anni con Antonio (Conte, ndr) e quest'anno con Simone (Inzaghi, ndr). Hanno una grande cultura tattica, sanno fare dei giochi diversi: tu gli crei un problema e loro ti creano un problema diverso. È una squadra molto, molto difficile. E anche se il risultato è molto simile a quello dell'andata e a quello della partita di Coppa Italia, il modo in cui abbiamo giocato è completamente diverso: è una squadra che cresce.Ovviamente, il risultato è sempre importante ma il modo in cui giochiamo - questa evoluzione - è importante per me.Se avessimo fatto l'1-0, la partita sarebbe stata diversa. La pressione l'avrebbero avuta loro. Ma il calcio è così. Quando giochi contro una squadra più forte della tua, non puoi sbagliare niente e hai anche bisogno di una piccola stella dalla tua parte. Complimenti a loro".



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