«Quelli di “abbraccia un cinese, l’unico virus è il razzismo”, degli aperitivi contro la fobia contagio, del “il Covid non viaggia sui mezzi pubblici”, del “il Covid non arriva coi barconi degli immigrati”; quelli che hanno trasformato il Covid in una mangiatoia per il solito circuito degli amichetti della sinistra con mascherine farlocche e strapagate, consulenze milionarie, appalti a società fantasma; quelli dei banchi a rotelle, quelli che un anno fa pubblicavano libri su come avevano sconfitto il Covid; quelli che in un anno e mezzo non hanno fatto nulla per potenziare la sanità pubblica e le cure domiciliari.Questi, proprio questi, con la faccia di bronzo di chi non si vergogna di nulla, con tutta la gran cassa dei media di regime, dicono che noi di Fratelli d’Italia siamo “negazionisti”. Solo perché siamo gli unici che hanno il coraggio e la libertà per porre delle domande e pretendere delle risposte chiare dal “governo dei migliori”.Stanno provando a tapparci la bocca in ogni modo, anche calpestando i diritti dell'opposizione, anche diffondendo fake news sul nostro conto. Ma noi non ci facciamo intimidire, e continueremo a batterci a fianco del popolo italiano per sconfiggere la pandemia e salvare la nostra economia e i posti di lavoro».

Come ci ricorda quest'ultima dichiarazione di Giorgia Meloni, quella sul Covid (vaccinazioni e Green Pass), oltre che una questione sanitaria è anche una questione politica. 

La "signora" Meloni, che rappresenta l'unico (o quasi) partito che si oppone all'attuale maggioranza di governo, Fratelli d'Italia, cerca di raccogliere tutto il consenso elettorale possibile da questa scelta, finendo però per sostenere posizioni in parte contraddittorie ed in parte illogiche, cercando poi di nasconderne l'insensatezza con frasi urlate e ad effetto. Questo è quello che diceva ieri:

«L’ultima delirante bugia della sinistra e del mainstream è che la posizione di Fratelli d’Italia sul green pass non sarebbe coerente perché siamo favorevoli a quello europeo. Signori, sveglia. Il green pass europeo, per come era stato concepito, era uno strumento che incentivava il turismo e gli spostamenti delle persone all’interno della UE, evitando quarantene.Applicarlo ai ristoranti, ai bar e a molte altre attività produttive, sortisce l’effetto contrario, devastando il nostro turismo e la nostra economia e favorendo, allo stesso tempo, tutte le altre Nazioni che non hanno adottato questa misura.Forse per la sinistra è una posizione troppo difficile da capire?»

Ma che diavolo sta dicendo la Meloni? Da una parte sostiene che per favorire gli spostamenti in Europa è necessario il Green Pass e dall'altra dice che il suo uso in Italia per accedere a bar, ristoranti e a molte altre attività produttive sarebbe un ostacolo al turismo! Ma se chi viene in Italia dall'Europa deve avere il Green Pass, quale sarebbe il danno per l'Italia nell'utilizzarlo anche per accedere, anche al chiuso, a bar e ristoranti? Il solo fatto di mostrarlo? Sarebbe questo che ci metterebbe in difficoltà con altri Paesi europei concorrenti al nostro? E questa è un'altra che pretende di voler governare l'Italia!

Ma quale sarebbe poi il problema nell'usare il Green Pass? Quello di doversi vaccinare, perché è l'unico modo per ottenerlo! Per la Meloni, a caccia di consensi, è indispensabile non solo dire che è a favore della vaccinazione per combattere il Covid, ma anche sostenere le presunte libertà di coloro che il vaccino non vogliono prenderlo, mettendo a rischio se stessi e gli altri.

Così, la "signora" Meloni da una parte pretende di essere responsabile, dall'altra cavalca l'onda degli irresponsabili che, con la scusa di dire no al Green Pass, dicono no ai vaccini. 

Sabato hanno sfilato in Francia, ma anche in Italia, riempiendo le piazze di numerose città, da Milano a Napoli, creando assembramenti, rigorosamente senza indossare la mascherina, per protestare contro la "dittatura sanitaria", con alcuni che sono persino arrivati a paragonare  l'introduzione del Green Pass con le leggi razziali varate durante il nazifascismo.  Per ironia della sorte, tra coloro che ieri protestavano arrivando a sostenere persino simili teorie, vi erano anche rappresentanti del partito neofascista CasaPound!

Ma è davvero anticostituzionale pretendere l'uso del Green Pass o passaporto vaccinale che dir si voglia? Secondo il costituzionalista Michele Ainis, intervistato qualche giorno fa a Stasera Italia (Rete 4),

«l'obbligatorietà del Green Pass lascia molti dubbi per una ragione molto semplice: i vaccini per tutti non sono disponibili, pertanto verrebbe imposto un obbligo che non tutti possono rispettare. E quindi stabilire l’obbligo del Green Pass sarebbe irragionevole e quindi incostituzionale.Noi siamo in una situazione di allarme ma non di emergenza assoluta, come accadeva un anno fa. In questa condizione io credo che sia legittimo, comprimere alcuni diritti, chiamiamoli secondari ,come andare in discoteca o allo stadio o a un concerto, mentre sarebbe illegittimo, perché non ci sono i presupposti di fatto, comprimere i diritti che la costituzione definisce fondamentali, la libertà di circolazione o il diritto al lavoro che verrebbe negato al pendolare che ha bisogno di muoversi con un trenino per raggiungere il luogo di lavoro».

Ainis ha sicuramente ragione, ma l'utilizzo del Green Pass per come è stato approvato dal Governo, non include i diritti fondamentali a cui lui fa riferimento... pertanto, il problema non si pone.

Continua invece a porsi il problema di coloro che in nome di non si sa bene quale libertà, pretendono di rischiare di contagiare se stessi (il che non è un problema) e di conseguenza anche gli altri, il che è un problema, specialmente se non hanno ancora avuto la possibilità di vaccinarsi. Inoltre, favorire l'espandersi del contagio favorisce anche la creazione e la diffusione di nuove varianti che potrebbero essere persino  resistenti agli attuali vaccini. 

Quindi, dove sta la logica nel non volersi vaccinare e nel parlare di libertà nel non volerlo fare, pretendendo di mantenere gli stessi identici diritti di tutti gli altri? Che quelli che vanno in piazza non riescano a spiegarlo pazienza, ma che non ci riesca, pretendendo invece di averlo fatto, una "signora" come la Meloni che si candida a diventare presidente del Consiglio preoccupa... e non poco!