In una trasmissione di Report di molti anni fa in cui si commentava il via libera al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, lo stesso ponte che Salvini vuole fare oggi, si facevano notare delle problematiche strutturali che avevano lasciato più che perplesso un esperto di livello contattato dalla trasmissione allora condotta da Milena Gabbanelli.
Oggi, invece, lo stesso identico progetto sembra quasi rinato dalle sue ceneri e non solo non presenta alcuna problematica, ma sembra addirittura pensato per resistere da qui all'eternità.
Ecco che cosa ha detto l’Ingegnere Michele Longo, Direttore Gara Ingegneria di We Build durante un'audizione alla Camera di un mese fa:
"Il Ponte sullo Stretto – esordisce – è stato assegnato al termine di un lungo progetto di gara internazionale. Tra i progettisti ricordo Cowi, che ha progettato tra gli altri il Ponte sullo Stretto dei Dardanelli, il sospeso più lungo al mondo attualmente. Oggi We Build, come leader del Consorzio Eurolink, ha come unico interesse quello di realizzare il Ponte sullo Stretto, con l’obiettivo di mettersi a disposizione del paese quanto prima.L’importo dell’opera, come soli lavori per l’attraversamento, è di 4 miliardi e mezzo, circa 40% dell’importo totale. Il restante 60% è per un complesso di opere infrastrutturali di collegamento e di potenziamento della rete stradale e ferroviaria in Sicilia e in Calabria. Se paragoniamo questo importo con quello relativo agli investimenti desinati alla sola direttrice Alpi-Sicilia, la parte italiana del corridoio strategico europeo Scandinavia-Mediterraneo – che è di circa 80 miliardi per le infrastrutture ferroviarie e circa 30 miliardi per quelle stradali – ci rendiamo conto di quanto poco significativo sia l’importo necessario per il Ponte sullo Stretto“.L’importo dell’opera, come soli lavori per l’attraversamento, è di 4 miliardi e mezzo, circa 40% dell’importo totale. Il restante 60% è per un complesso di opere infrastrutturali di collegamento e di potenziamento della rete stradale e ferroviaria in Sicilia e in Calabria. Se paragoniamo questo importo con quello relativo agli investimenti desinati alla sola direttrice Alpi-Sicilia, la parte italiana del corridoio strategico europeo Scandinavia-Mediterraneo – che è di circa 80 miliardi per le infrastrutture ferroviarie e circa 30 miliardi per quelle stradali – ci rendiamo conto di quanto poco significativo sia l’importo necessario per il Ponte sullo Stretto.Dal punto di vista aerodinamico, la particolare forma del Ponte, soggetta alle azioni del vento, è stata oggetto dei più approfonditi studi e di innumerevoli prove nella Galleria del Vento sia in Europa che in Nord America. E’ stata garantita una resistenza fino a venti di 300 km/h, questa velocità corrisponde a un periodo di ritorno di circa 2 mila anni. Pertanto così il Ponte è sicuro e stabile; il timore di importanti interruzioni del traffico ferroviario non è giustificato. Grazie al Ponte viene garantita la connettività tra Sicilia e Calabria anche nelle condizioni in cui il traffico sarebbe limitato e interdetto. Sarebbe garantita la percorribilità fino a venti di 150 km/h, si tratta di venti con tempi di ritorno che vanno dai 3 ai 5 anni e oltre a tale valore saranno impostate delle limitazioni in totale sicurezza.Per quanto riguarda le verifiche sismiche, i risultati di tutte le indagini condotte negli anni hanno confermato che i movimenti tettonici dell’Area dello Stretto non sono in grado di indurre spostamenti superiori a qualche centimetro al di sotto delle opere relative alle torri, su entrambe le sponde, rispettando dunque tutti i criteri di progetto. Il Ponte presenta un requisito di integrità strutturale compatibile con un sisma di magnitudo 7.5, quindi superiore al sisma del 1908″.Il Ponte è un’opera immediatamente cantierabile, perché il progetto è già stato approvato su elevatissimi standard progettuali da tutti gli enti competenti. Appena sottoscritto l’atto aggiuntivo, che consente il ripristino del contratto, il progetto può partire. La durata della progettazione esecutiva è prevista in 8 mesi mentre la durata della costruzione del Ponte sarà di 74 mesi, cioè poco più di 6 anni“.Il progetto avrà un forte impatto economico e occupazionale sul territorio, con un incremento sul Pil Nazionale pari a 2,9 miliardi per anno, cioè lo 0,17% del Pil Nazionale. Con circa 300 fornitori, piccole e medie imprese del territorio, coinvolte. Si prevede un valore di circa oltre 100 mila persone potenzialmente impiegabili nel corso della vita del progetto, incluso l’indotto generato, con personale prevalentemente assunto in Regioni come Sicilia e Calabria con alto tasso di disoccupazione."
Probabilmente, dotandolo di un lanciatore adatto, a sentire tali meraviglie, il ponte potrebbe persino essere utilizzato per fare un collegamento stabile tra la Terra e la Luna. Chissà!
Oggi, al Senato, forte di tale supporto, è intervenuto durante la discussione per il via libera alla conversione in legge del decreto sul ponte sullo Stretto, il ministro Salvini a "deificare" l'opera dichiarando:
"Bisogna osare. L'Italia è la patria del Rinascimento. Se Michelangelo, Raffaello o Leonardo da Vinci non avessero osato, se fossero dovuti passare attraverso la commissione di studio costi-benefici, non avremmo quello che fortunatamente hanno fatto. Bisogna osare. Se ci fossero stati all'epoca i 5 Stelle, noi milanesi le chiuse sui Navigli di Leonardo Da Vinci non le avremmo mai viste, per intenderci. Ci sarebbe il comitato anti Leonardo: questo è un matto, vuole fare le chiuse sui Navigli, fermatelo, è denaro speso male. ...Per quanto riguarda il ponte, ricordo il concorso internazionale di idee del 1968 [Salvini è nato il 9 marzo 1973, ndr], su cui pongo particolare attenzione. La critica politica ci sta, per carità, ed è la benvenuta, anche con dati bizzarri; ma chi contesta questa grande opera, necessaria all'Italia e all'Europa, non contesta il Governo, la Lega, Salvini, il Ministro, ma fa un torto a centinaia di ingegneri che in questi cinquant'anni hanno lavorato sul Ponte. È il Ponte non realizzato più studiato, più radiografato, più atteso al mondo. Al concorso internazionale del 1968 parteciparono, fra gli altri, con progetti vincenti, due luminari dell'ingegneria italiana come il professor Pier Luigi Nervi e il professor Sergio Musmeci, che cinquant'anni fa proposero il Ponte a campata unica fra Messina e Reggio come l'opera che andava fatta. Quindi, non per rispetto a questa maggioranza, ma a centinaia di ingegneri italiani, che sono i migliori al mondo, il Ponte s'ha da fare. ...La campata unica, come dicevano gli ingegneri cinquanta anni fa - lo ripeto - [Salvini è nato 50 anni fa, ndr] elimina il rischio sismico ed evita di compromettere l'equilibrio marino, dal punto di vista ittico e faunistico. Ovviamente, gli ingegneri hanno studiato i problemi legati al vento. Se fai un ponte, è perché resista al vento. Hanno studiato gli eventi legati ai terremoti. Ovviamente, se ci fosse un terremoto distruttivo e catastrofico, sarebbe distruttivo e catastrofico per tutto: case, scuole, ospedali, ponti e quant'altro. Però, vi invito a fare una visita, come ho avuto l'onore di fare io, alla galleria del vento del Politecnico di Milano. ...Oggi ho ascoltato diversi interventi. Il mancato collegamento stabile e diretto, secondo le stime, costa alla Regione Sicilia 6 miliardi all'anno. Questo è il banale conto della spesa, ma siamo qui a parlare di un'opera che spero possa far parlare e far ammirare l'Italia a lungo. Il banale conto della spesa dice che se la mancata diretta colleganza costa 6 miliardi all'anno, potete ben capire che l'infrastruttura si ripaga velocemente. Oggi il traghetto ha costi di decine di euro, che per pendolari, insegnanti, poliziotti e professionisti non sono un costo adeguato. Sicuramente il Ponte avrà costi inferiori. Da oggi la società Stretto di Messina torna operativa e si occuperà di tutti gli aspetti economici. ..."
Gli aspetti che il ministro non ha però preso in considerazione riguardano il dove prenderà i quasi 15 miliardi di euro necessari a completare l'opera, considerando che tale cifra forse non sarà sufficiente al riassetto dell'Emilia-Romagna disastrata dall'alluvione e l'attuale situazione della Sicilia, dove ci sono 140 opere infrastrutturali incompiute e delle reti ferroviarie che servono solo 173 località e che dispongono di soli 1.369 chilometri di linea ferrata, di cui soltanto 791 elettrificati, con un doppio binario soltanto per 223 chilometri, mentre 568 chilometri sono a binario unico.
In pratica, 5 milioni di siciliani, secondo Salvini, sarebbero sui blocchi di partenza per attraversare lo Stretto di Messina, mentre ritengono assurdo pretendere dei servizi pubblici che in qualsiasi altra regione consentono spostamenti di un centinaio di chilometri in meno di un'ora, mentre nell'isola ne occorrono tre o quattro... ma solo se si è fortunati!
Ma tali argomenti per Salvini, che quando era all'opposizione sosteneva che questo stesso progetto non stava in piedi, sembrano essere di scarsa importanza.
Nel pomeriggio, il Senato ha poi comunicato che con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astensioni, l'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl di conversione, con modificazioni, del d-l n. 35, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria (A.S. 705), illustrato in Aula dal relatore, sen. Germanà, su mandato conferitogli dalla Commissione 8a, martedì 23 maggio.