Si tratta di un racconto di fantasia, ogni riferimento che riconducesse a realtà e attualità di fatti realmente accaduti o in imminente accadimento è sicuramente casuale, forse la storia completa ci ricorda una rivisitazione del celebre romanzo di Luigi Pirandello, tutto può essere…
Ne estrapoliamo un capoverso:
“L’insegnante, di cui viene celato il nome per mantenere un ormai illusorio e disapplicato diritto di riservatezza, per uno strano decreto attuato da uno strano governo di un altrettanto strano paese, si ritrovò, un brutto giorno, ad essere invisibile agli altri; Si presentò come faceva da ormai oltre trent’anni, al suo luogo di lavoro, ovvero un Istituto Scolastico, egli pensava di svolgere il suo onorato compito di educatore come sempre, di insegnare ai ragazzi che esistono diritti inviolabili, che per conquistare questi diritti i popoli avevano in passato lottato molto, che esiste la scienza e che essa si basa sul confronto tra scienziati, che l’informazione non deve essere gestita da un unico potere e che perfino ci può essere chi dissente dal pensiero unico e che tale dissenso è la base di ogni democrazia, addirittura insegnare che nessun essere umano può essere sottoposto o indotto a sottoporsi a invasione del proprio essere fisico tramite trattamenti sperimentali finalizzati al benessere di organismi importanti come ad esempio le industrie farmaceutiche, anche se esse, come è noto hanno scopi unicamente filantropici e operano esclusivamente per il benessere della popolazione.
Ma torniamo a quel “brutto giorno”, si presentò e cercò di farsi notare, ma dato che non possedeva un documento di nuova concezione che, non si sa bene il perché, veniva chiamato “lasciapassare verde” (documento che attestava l’adesione ad una nuova fede profana, idolatria che da qualche mese stava spopolando, con tantissimi seguaci, convinti senza alcun dubbio nell’adorazione di alcuni idoli chiamati “vaccini”, dei quali stavano addirittura già iniziando a circolare reliquie, ovvero residui di liquidi conservati in piccole boccette di vetro), non venne riconosciuto come esistente, gli dissero: Lei non c’è, non esiste, è assente.Incredulo ripercorse a memoria gli ultimi giorni della sua vita, forse gli era capitato qualcosa di brutto, forse era morto e non se ne era reso conto, si diede un pizzicotto e sentì male, allora si recò in questura e chiese di essere identificato, il piantone in prima istanza lo prese per matto, ma poi, sentite le motivazioni lo identificò e gli sottoscrisse un documento che attestava la sua presenza in vita, in carne ed ossa… Questa storia poi si concluse abbastanza bene, molta ansia e spavento ma il paradiso poteva attendere, invece il dirigente che negò la sua esistenza, insieme a coloro che avevano imposto lo strano lasciapassare vennero duramente giudicati dalla vera giustizia. Nel tempo il perché del colore verde venne chiarito, doveva suscitare rabbia e divisione nella popolazione e da allora il verde, per decreto, non poté più essere associato a qualcosa di sano e biologico.”