"Severodonetsk - ha detto mercoledì sera Zelensky -  rimane l'epicentro dello scontro nel Donbass. Difendiamo le nostre posizioni, infliggiamo perdite significative al nemico. Questa è una battaglia molto feroce, molto difficile. Probabilmente una delle più difficili di questa guerra. Sono grato a tutti coloro che difendono questa posizione. Da molti punti di vista, il destino del nostro Donbass viene deciso lì".

Non è dello stesso avviso Vassily Nebenzia, l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, che intervistato dalla BBC nel programma di approfondimento  Hardtalk ha dichiarato che il suo Paese otterrà presto il controllo delle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk (che comprendono l'area del Donbass), dove l'esercito di Mosca starebbe facendo progressi. Ma Kiev sostiene tutt'altro.

L'esercito ucraino, giovedì, ha dichiarato di aver conquistato ulteriori aree di Severdonetsk, aggiungendo però che solo l'artiglieria potrà fare la differenza nel compensare l'enorme potenza di fuoco della Russia. 

E mentre a est resistono in attesa di poter schierare MLRS e HIMARS, con i Krab polacchi (obici da 155mm) pronti oramai ad entrare in azione, nel sud le truppe ucraine hanno iniziato a riprendere parte del territorio perduto nella provincia di Kherson.

Da aggiungere che per indebolire la resistenza ucraina a Severdonetsk, i russi  hanno intensificato gli attacchi a Izium, lontana di poche decine di Km a nord ovest, nel tentativo di isolare i soldati di Kiev presenti nell'area.

E per capire come agisca la propaganda in tempo di guerra, il missile russo lanciato nella notte sull'oblast di Zhytomyr, per Kiev ha danneggiato un condominio a Novohrad-Volynskyi, mentre per Mosca avrebbe distrutto un centro di addestramento di "mercenari stranieri". 

E sempre non dimenticando che soprattutto in guerra la propaganda la fa da padrone, questo è l'ultimo bollettino fornito da Kiev relativo alle perdite russe dal 24 febbraio: 31.700 soldati, 1.398 carri armati (+5), 3.438 veicoli corazzati da combattimento (+9), 2.421 veicoli e serbatoi di carburante (+15), 711 pezzi di artiglieria (+8), 213 sistemi di lancio multiplo di razzi, 96 sistemi antiaerei, 178 elicotteri, 212 aeroplani, 562 droni (+2) e 13 imbarcazioni.

Sul grano bloccato nei porti ucraini sul Mar Nero, continua lo scambio di accuse tra Russia e Ucraina. Lavrov è tornato sull'argomento questa mattina dichiarando che è Kiev che sta ritardando le esportazioni, non rimuovendo le mine dai suoi porti

"L'esercito russo, ormai da oltre un mese - ha detto Lavrov - annuncia ogni giorno corridoi sicuri che possono essere utilizzati da qualsiasi nave senza precondizioni, ostacoli o pericoli".

Indirettamente, gli ha risposto Zelensky, che all'AFP ha detto di aver chiesto l'espulsione della Russia dalla FAO.

"Non ci può essere alcuna discussione sul prolungamento dell'adesione della Russia alla FAO. Cosa può fare la Russia se sta causando la fame ad almeno 400 milioni di persone, il cui numero potrebbe persino raggiungere il miliardo?"



Crediti immagine: twitter.com/UAWeapons/status/1534633427554775042