Venerdì scorso è uscito l'album, ora arriva anche il video della title track, "Controvento": stiamo parlando del rapper underground piemontese Sklero Man.

Nel testo di questo brano che dà il titolo al disco e segue la pubblicazione del primo singolo, "Panico", l’artista racconta il suo rapporto con l'hip hop, iniziato, come accaduto a molti, in piena adolescenza, quando, a 14 anni, ha iniziato a fare il DJ e poi, grazie a una delle scene più note del film “L'odio” di Mathieu Kassovitz, si è appassionato di rap. Scrittura e disegno (tag e graffiti) sono diventate, allora, le espressioni artistiche in cui si è rifugiato e tramite cui si è sfogato (ora, tra l'altro, fa il tatuatore). Nei primi quindici anni in cui Sklero Man ha approfondito la cultura hip hop, nella zona di provincia in cui è cresciuto, il cuneese, in pochissimi hanno condividiso queste passioni con lui e, tra questi, molti, crescendo, hanno cambiato interessi. È per questo che in uno degli ultimi versi del brano, Sklero Man dice “Tengo stretto il frutto dei miei sacrifici", perché con queste rime si è guardato indietro per tirare le somme e riconoscere il valore del suo percorso da indipendente.

“Controvento” è un album di rap underground con vari riferimenti a film e serie tv. Tra i featuring, oltre a un esponente di spicco della scena urban come Tormento, ci sono i rapper indipendenti Gast (membro del TruceKlan) e File Toy, un pezzo di storia del reggae italiano, Bunna (Africa Unite), e la cantante Leila.

Il video è diretto da Mattia Biancardi e girato interamente a Cuneo.