Nella serata di lunedì 28 novembre la Juventus ha diffuso un comunicato in cui, in maniera alquanto surreale, non annunciava le dimissioni dell'ormai ex Consiglio di Amministrazione, bensì il suo rinnovo! Ma nonostante gli sforzi di maquillage di coloro che in casa bianconera si occupano di comunicazione, la notizia diffusa dai media, con molto clamore, è quella delle dimissioni in blocco dell'intero CdA della Juventus.  

Nel comunicato destinato a pubblico e stampa il club ha cercato di rassicurare tifosi e azionisti sulla decisione presa, tentando, nei limiti del possibile, di edulcorare la vicenda. È comprensibile.

Pertanto, per avere qualche informazione in più su quanto accaduto, è consigliabile leggersi l'altro comunicato diffuso contemporaneamente, ma destinato agli investitori in base a quanto richiede la Consob alle società quotate in borsa, che riporta "le considerazioni degli amministratori sulla correttezza dei bilanci 2022 e l'indicazione della stima degli effetti economico-patrimoniali e finanziari idonei a rappresentare la contabilizzazione dei profili oggetto della Delibera assunta ai sensi dell'art. 154-ter, comma 7, del TUF, in data 19 ottobre 2022, dalla Consob sulla situazione consolidata al 30 giugno 2022".

Tutto nasce dall'inchiesta sulle plusvalenze, finita poi in una bolla di sapone perché per i giudici sarebbe opinabile quantificare il reale valore di mercato di un calciatore. Una decisione che, a dire il vero, lascia alquanto perplessi e che più che tecnica, appare molto politica... perché probabilmente avrebbe rischiato di mandare a carte 48 una buona parte delle società di Serie A.

Comunque... in relazione a quelle indagini, gli inquirenti si sono ritrovati tra le mani delle scritture private che - riassunte in breve - farebbero ipotizzare che gli stipendi dei calciatori bianconeri rivisti ufficialmente durante il periodo di lockdown, così come annunciato dalla società, sarebbero però rimasti inalterati e pagati con altre formule sulla cui contabilizzazione a bilancio, dando per scontato che non siano stati pagati in nero, hanno chiesto lumi la Consob e la magistratura, con quest'ultima che, a logica,  parrebbe non convinta delle spiegazioni ricevute ipotizzando pertanto, (va ricordato che si tratta di una possibile ricostruzione e non vi è ancora nulla di ufficiale), un falso a bilancio.

Leggendo il riassunto del comunicato rivolto agli investitori, fino alla fine di settembre il CdA della Juventus era perfettamente unito e concorde con le scelte di natura contabile prese dalla società. 

Agli inizi di ottobre, però, Deloitte & Touche, in qualità di società di revisione, si dice impossibilitata a fornire le relazioni entro il termine previsto, rimandandone la presentazione di un paio di settimane.

Il 18 ottobre 2022, immediatamente dopo l'emissione delle relazioni da parte di Deloitte & Touche (nella serata del 17 ottobre 2022), il Consiglio di Amministrazione prende atto della necessità di rinviare l'assemblea degli azionisti (originariamente convocata per il 28 ottobre 2022) chiamata, tra l'altro, a deliberare sull'approvazione dei Bilanci 2022, e la fissa al 23 novembre.

A creare però ulteriore scompiglio in casa bianconera,  il 24 ottobre la Procura della Repubblica di Torino comunica la conclusione delle indagini preliminari nell'ambito del procedimento penale in corso relativo alla vicenda stipendi. 

A seguito di ciò, a partire dal 2 novembre si susseguono le riunioni del CdA della Juventus relative all'analisi dei Bilanci 2022, "tenendo conto dei rilievi contenuti nella Delibera n. 22482/2022 e della corposa documentazione relativa all'indagine penale (incaricando, a vtal fine, i consulenti della Società di prendere visione e di estrarre copia degli atti di indagine ex art. 415-bis c.p.p.) e di assicurare il rispetto dei principi di collaborazione e cooperazione con le Autorità".

L'ultima riunione è quella che si è tenuta ieri sera e che ha portato alle dimissioni in blocco dell'intero Consiglio di Amministrazione in cui alcuni membri, evidentemente, non erano più così convinti che quanto fatto in precedenza dalla società fosse legalmente giustificabile.

Nella riunione di ieri, prima di dimettersi, il CdA ha nominato come nuovo direttore generale Maurizio Scanavino, che al momento guida le sorti di Gedi, il gruppo editoriale voluto da Elkan a supporto delle attività imprenditoriali di Exor.

Sempre in fatto di nomine, sarebbe anche già deciso il nome del nuovo presidente, il commercialista piemontese Gianluca Ferrero, revisore, sindaco e amministratore di svariate società, oltre che presidente del Collegio sindacale di Fincantieri, Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property, P. Fiduciaria, Emilio Lavazza, Gedi Gruppo Editoriale, Nuo e Lifenet.