Ἀιδώς οὐ παρὰ πᾶσιν ἰσχύει, avrebbe commentato Esiodo nell'ascoltare le dichiarazioni del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, e del viceministro delle Infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami, sulla nuova disastrosa alluvione che ha colpito la regione Emilia-Romagna, dopo quella del maggio 2023.

Meloni, come dimostra anche il suo profilo social, del disastro non parla e a farlo ha mandato avanti la manovalanza di quart'ordine, anche se è difficile capire se ve ne sia di prim'ordine tra le fila dei (post)fascisti, per evitare che giornalisti e opinione pubblica le chiedan conto di ciò che non ha fatto in relazione a quanto promesso durante le visita dei luoghi alluvionati avvenuta un anno fa. Dopo aver promesso mari e monti a favore di telecamera, ad oggi Meloni ha ristorato solo pochissimi di coloro che ne avevano diritto e a quelli a cui ha dato ristoro, invece dei soldi dovuti, ha gettato loro degli spiccioli!

Che cosa hanno detto, anzi avuto il coraggio di dire i due facenti funzione della premier? Questo...

"Niente polemiche politiche", ha ripetuto più di una volta durante la conferenza stampa Nello Musumeci.  Nonostante ciò, più volte, Musumeci ha puntato il dito  sulle responsabilità di quanto sta accadendo in Emilia-Romagna in queste ore sulla Regione, amministrata dal centrosinistra.

"Dal 2013 al 2023 - ha sostenuto - l'Emilia-Romagna ha ricevuto dai governi 594.567.679 euro, oltre mezzo miliardo. ... Se la Regione potesse informarci su quanto di queste risorse è stato effettivamente speso, spero tutto o quasi, e se ci facesse sapere quali sono i territori ancora più vulnerabili, in uno spirito di collaborazione, potremmo pianificare ulteriori interventi in regime ordinario. ... La prevenzione strutturale e infrastrutturale è compito delle Regioni".

Dopo tali accuse, il ministro ha poi aggiunto che

"la Regione Emilia-Romagna sa di poter contare sul supporto del governo Meloni, senza alcuna polemica". 

Non soddisfatto, ha precisato:

"Ogni volta che piove in modo abbondante, ciò che accade è il risultato di ciò che abbiamo fatto o non fatto in tempo di pace. Sento dire che se ora c'è un'alluvione, se ci saranno danni, la colpa è del governo Meloni: è come se l'orologio si fosse fermato al 2023. Quello che è accaduto nel 2023 è successo perché vent'anni prima non è stato fatto ciò che si doveva fare".

E per finire in bellezza, non dobbiamo neppur dimenticare che in precedenza Musumeci aveva lodato il lavoro del commissario all'emergenza, il generale Figliuolo, criticando nuovamente la Regione (ma senza polemiche politiche!!!): "Riteniamo che l'operato del commissario stia procedendo con grande responsabilità. Non tutti i fondi disponibili sono stati spesi, non perché mancasse programmazione, ma perché non sono ancora state definite richieste, procedure e pianificazione da parte di chi, per legge, deve intervenire. I piani speciali sul territorio sono redatti dal commissario, ma realizzati dalla Regione".

E adesso le risposte dalla regione Emilia-Romagna:

Stegano Bonaccini, ex presidente:

"Attaccare frontalmente i nostri sindaci e i nostri amministratori regionali mentre l’emergenza è ancora in corso e il sistema di protezione civile è impegnato a soccorrere le persone, significa non avere rispetto né delle comunità alluvionate, né delle istituzioni. Se a farlo sono poi il Ministro Musumeci e il viceministro Bignami, per il Governo, che dovrebbe assicurare sostegno e leale collaborazione, allora siamo precipitati nel punto più basso del senso istituzionale.Dopo l’alluvione del maggio 2023, mai registrata nella storia per quantità d’acqua caduta, come tutti sanno il Governo decise di non ascoltare il territorio e di accentrare nelle proprie mani la ricostruzione: ma con quale faccia gli esponenti dello stesso Governo e dello stesso partito scaricano oggi le responsabilità sugli amministratori locali? Dopo aver promesso il 100% il rimborso dei danni a cittadini, famiglie e imprese, i quali hanno ricevuto invece nulla. O dopo aver ricevuto dall’Unione Europea un miliardo e duecento milioni di euro da PNRR, per la ricostruzione pubblica, che ai nostri sindaci non sono mai arrivati?L’intento è chiaro: accendere polemiche in chiave elettorale per le prossime regionali, così come fecero in previsione delle elezioni amministrative ed europee dello scorso giugno.Un grazie immenso a tutti coloro che si stanno prodigando a soccorrere e assistere le comunità colpite".

Irene Priolo, presidente facente funzione:

"Siamo in attesa che il Commissario alla ricostruzione post alluvione 2023, ci approvi i piani speciali che noi abbiamo già validato come Regione già nel mese di luglio. I piani speciali prevedono la realizzazione di diverse opere dal punto di vista infrastrutturale per 4,5 miliardi".

Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale e responsabile Enti locali del Partito democratico:

"È la prima volta nella storia che mentre i nostri amministratori sono impegnati in questo momento nel mettere in sicurezza le persone, oltre che le cose, un ministro pensi come prima cosa di fare una conferenza stampa per aprire un conflitto istituzionale di questo genere. Eppure ha aperto lui un conflitto a freddo e il viceministro che aveva di fianco, prima di fare la conferenza stampa, ha pensato bene di dire che tutti gli amministratori dell’Emilia Romagna si dovrebbero dimettere.

La Regione quei soldi [594.567.679 euro, ndr], come il ministro sa perché gli vengono rendicontati, li ha programmati e spesi prima e meglio di qualsiasi altra Regione, anche delle più virtuose del paese. Lui ha i dati analitici, se vuole un raffronto può andare a vedere i dati di quando lui era presidente della Regione Sicilia e di come sono stati programmati e spesi i soldi quando lui faceva il presidente.

Sa perfettamente come sono state spese queste risorse, perché gli vengono rendicontate dal momento che le risorse per il dissesto idrogeologico sono stanziate dal governo, la pianificazione compete a un’autorità di governo che è l’Autorità di distretto del Po, mentre la programmazione e la realizzazione degli interventi compete alla Regione.

Giacché il Ministero dispone con dettaglio di questi dati, avrà la compiacenza di renderli pubblici e per onorabilità li metterà di fianco a quelle della Regione Sicilia, così capiamo anche se chi sta parlando da ministro in questo momento ha il fisico per venire a dare lezioni. La sua è stata una polemica istituzionale becera.

Il ministro [in relazione a ciò che vent’anni prima doveva essere fatto] dice una sciocchezza, come gli capita spesso. Nessuno qui ha attribuito l’alluvione dell’anno scorso e i danni che ne sono conseguiti al governo Meloni. È una scemenza così grossa che nessuno di noi può averla detta. Anche in questo caso, una polemica totalmente gratuita fatta dalla persona sbagliata, nel momento sbagliato.

L’evento alluvionale dell’anno passato, come ha chiarito una commissione di esperti, è uno tra i più catastrofici che si sono realizzati nel 2023 a livello globale. Siamo di fronte a un cambiamento inedito e quindi tutto quello che è stato fatto nel corso del tempo, è vero, risulta inadeguato rispetto a un cambiamento climatico di questa portata. Quindi bisogna non solo riparare gli argini, i fiumi, le strade, i versanti, ma adattare i nostri interventi a degli eventi di questa scala e di questa portata. 

Abbiamo rimesso a posto gli argini con le risorse del commissario, ma sono quelli di prima sostanzialmente. Per costruire nuovi invasi, bisogna approvare, finanziare e realizzare un piano speciale di ricostruzione. In Regione attendono il via libera al piano da parte del generale Figliuolo, ma ci metteranno del tempo. È un programma da alcuni miliardi e il governo non ha un euro da picchiare sull’altro". 

Tanto per capirci...


E allora come commentare la "performance" odierna del ministro e del viceministro del governo Meloni? Con le parole di Elly Schlein.

"Piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore.Mentre gli amministratori dell'Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l'emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali.Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate.Hanno perso due mesi per nominare un Commissario su cui hanno concentrato tutte le prerogative e i poteri; hanno individuato nell'esercito, a Roma, la struttura commissariale a dispetto del territorio, hanno voluto a tutti i costi centralizzare e adesso scaricano responsabilità e problemi sugli amministratori locali.Prima ancora che ridicolo è indecente".



Crediti immagine: la foto risale all'alluvione 2023