"Ricevo minacce pazzesche che ho ignorato per anni, perché il silenzio mi sembrava la cosa migliore, anzi lo penso anche adesso, e mi preoccupo di questi odiatori seriali perché sono una mamma, sono una nonna. Questi odiatori hanno problemi gravissimi, dovrebbero essere curati da equipe di medici specializzati e invece nessuno se ne cura ... è una preoccupazione della società.Non posso mai dimenticare l'indifferenza che ho avuto all'ingresso di questo Memoriale da parte di una popolazione che prese con assoluta indifferenza, tranne pochi eletti, le leggi razziali fasciste. Un'ondata d'odio che investe anche gli ebrei italiani che non c'entrano niente con le decisioni politiche di Israele, magari non le condividono, sappiamo che siamo accusati di tutto quello che noi per primi non vorremmo vedere.Era difficile spiegare a una bambina che non aveva fatto niente. Sembra al momento non capire ma alla fine gli resta tutta la vita. Non lo dimentichi mai. Era il 1938, siamo nel 2024 eppure quel momento in cui mi si dice non potrai più andare a scuola perché sei ebrea ti resta per sempre e ti ritorna oggi come allora con la stessa impossibilità di capire. [Ho l'impressione di] essere vissuta invano, [dopo che per] trent'anni sono andata nelle scuole a raccontare a tante persone e ritrovarmi a novantatré anni e mezzo a sentirmi dire stai attenta, stai a casa, non andare".

Quale sia l'ondata d'odio cui fa riferimento Liliana Segre nelle dichiarazioni da lei rilasciate quest'oggi (riportate - in  parte - in precedenza) non è dato sapere, perché non ne ha fatto esempio. Le crediamo? Sicuramente, se è lei a dirlo, l'ondata d'odio cui fa riferimento non potrà che essere pazzesca e spaventosa, confidando anche che l'antisemitimo di cui parla non sia confuso con le critiche legittime e dovute al genocidario Stato ebraico.

Quello che però la signora Segre fatica a non capire e a non spiegare - come ha fatto anche oggi - è perché per trent'anni sia andata nelle scuole a far conoscere e a denunciare le leggi razziali del 1938, facendo poi finta di non vedere che il popolo ebraico di cui fa parte, che comprende anche Israele (secondo quanto si intende dalle parole degli ebrei italiani che da mesi rilasciano dichiarazioni in tal senso sui media), da decenni ha applicato e applica le leggi razziali nei Territori Occupati e a Gaza.

Se si denuncia un crimine - e le leggi razziali dello "statista" (secondo la Lega) Mussolini erano un crimine - come si fa poi a dire che quanto accade in Israele non sia cosa che la riguarda? Come si fa a dire andate a chiederlo a Netanyahu? E questo non perché lei sia ebrea (qualunque sia il significato che tale termine può avere per lei), ma perché vittima dell'apartheid del 1938. 

Se si denuncia un crimine (ed è giusto farlo), è perché questo non si ripeta. Il paradosso è che gli ebrei israeliani, con il plauso di "quasi" tutti  (non di tutti) gli ebrei di altre nazioni, le leggi razziali le stanno applicando da decenni al popolo ebraico, rubando, sfruttando e uccidendo.

E se uno si sorprende del fatto che lei non si renda conto di questo dicendo chiedete a Netanyahu, questo non è odio e neppure antisemitismo... è solo un modo per farle capire che chiunque commetta un crimine (soprattutto contro i diritti umani) è un criminale, sempre, anche se ad esserne responsabili sono gli ebrei discendenti della shoah.

Eppure, la signora Segre questa banalissima e semplicissima considerazione sembra non capirla.