Vampate di calore, sudorazioni notturne, disturbi del sonno: sintomi spesso sottovalutati, ma che per milioni di donne in menopausa rappresentano un vero e proprio ostacolo al benessere quotidiano. Non solo fattori di peggioramento della qualità della vita, ma anche potenziali rischi per la salute cardiovascolare. È questo il focus della campagna di sensibilizzazione promossa da Astellas Pharma, con il patrocinio di Fondazione Onda ETS, Società Italiana Ginecologia Terza Età (SIGITE) e Società Italiana Menopausa (SIM), presentata recentemente a Milano.
Da un’indagine demoscopica condotta nell’ambito della campagna emerge un quadro critico:
- Il 54% delle donne in menopausa sperimenta sintomi vasomotori di grado moderato o severo, associati a stanchezza, aumento di peso e insonnia.
- Solo il 55% di chi ha sintomi severi cerca una soluzione, percentuale che crolla al 40% tra chi li vive in forma moderata.
- Le fonti principali d’informazione? Amiche e familiari (74%), siti web (62%), ginecologi (65%) e medici di base (39%). Un mix che spesso genera conoscenza superficiale o inaffidabile.
«Il vissuto è un senso di solitudine», sottolinea Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda. «Serve un dialogo più stretto tra donna e medico, per rompere il tabù e indagare l’impatto reale di questi sintomi».
La dr.ssa Raffaela Di Pace, esperta in fisiopatologia della menopausa all’Humanitas Pio X di Milano, spiega il legame tra carenza estrogenica e sintomi vasomotori: «Gli estrogeni regolano i recettori cerebrali dell’ipotalamo, centro termoregolatore. La loro assenza altera la percezione del calore, scatenando vampate e sudorazione». Ma c’è di più: «Studi recenti collegano questi sintomi a un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, incrementando il rischio di ipertensione, ictus e infarto. Sono un campanello d’allarme da non ignorare».
Sebbene il 56% delle intervistate si dichiari “informata” sulla menopausa, spesso le conoscenze sono frammentarie o non validate. «Serve un cambio di passo», afferma Merzagora. «Medici e farmacisti devono guidare conversazioni approfondite, sfatare miti e illustrare terapie efficaci, come la terapia ormonale sostitutiva o approcci non farmacologici. Oggi una cinquantenne ha davanti 30 anni di vita: gestire la menopausa è cruciale per garantirle serenità a lungo termine».
La campagna punta a:
- Sensibilizzare le donne a riconoscere e non minimizzare i sintomi.
- Formare i professionisti sanitari a indagare attivamente il disagio, proponendo soluzioni personalizzate.
- Promuovere alleanze tra ginecologi, medici di base e farmacisti, per creare una rete di supporto.
«Non è accettabile che una donna soffra in silenzio perché crede che “sia normale”», conclude Di Pace. «La menopausa è una fase naturale, ma ciò non significa rassegnarsi al malessere. La medicina ha strumenti per aiutare: usarli è un diritto».
Combattere la disinformazione e rompere il muro del silenzio: questa la missione della campagna. Perché prendersi cura della menopausa non è un optional, ma un investimento sulla salute futura. Alle donne il messaggio: parlarne non è un tabù. Ai medici: ascoltare è il primo passo per curare.