Comunicato Stampa Save the Children
Gaza: Save the Children, 10.000 bambini uccisi in quasi 100 giorni di guerra. Dal 7 ottobre è stato segnalato un numero record di gravi violazioni contro i bambini, tra cui la negazione dell'accesso a un'adeguata assistenza umanitaria all'intera popolazione infantile della Striscia. 

Più di 10.000 bambini sono stati uccisi dagli attacchi aerei e dalle operazioni di terra israeliane nella Striscia in quasi 100 giorni di violenza, secondo il Ministero della Salute di Gaza, e migliaia sono dispersi, presumibilmente sepolti sotto le macerie. Lo afferma Save the Children. 

Domenica 14 gennaio segnerà la triste pietra miliare di 100 giorni di guerra, durante i quali, secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità di Gaza, più di 10.000 degli 1,1 milioni di bambini di Gaza – ovvero l'1% della popolazione infantile totale – sono stati uccisi [1]. I minori rappresentano oltre il 40% delle persone uccise a Gaza dall'inizio dell'attacco contro Israele il 7 ottobre e dall'escalation di violenza nei Territori palestinesi occupati.

I bambini di Gaza sopravvissuti alla violenza stanno sopportando orrori indicibili, tra cui ferite mortali, ustioni, malattie, cure mediche inadeguate e la perdita dei genitori e di altre persone care. Sono stati costretti a fuggire dalla violenza, spesso ripetutamente, senza un posto sicuro dove andare, e ad affrontare il terrore di un futuro incerto. Circa 1.000 bambini a Gaza hanno perso una o entrambe le gambe, molti le hanno avute amputate senza anestesia e avranno bisogno di cure mediche per tutta la vita.

“La guerra ci ha colpito così duramente. Abbiamo dovuto lasciare le nostre case e non potevamo fare nulla. Durante la guerra abbiamo imparato molte cose, ad esempio quanto sia importante risparmiare acqua. Spero che la guerra finisca e che potremo vivere in pace e sicurezza”, ha detto una ragazzina di 11 anni a Rafah, nel sud di Gaza.

Save the Children afferma che nei 100 giorni di violenza iniziati il 7 ottobre è stato segnalato un numero record di gravi violazioni [2] contro i bambini, tra cui:

  • 370 scuole danneggiate o distrutte a Gaza [3] 
  • 94 ospedali e strutture sanitarie attaccati a Gaza [4] 
  • più di 1.000 bambini palestinesi hanno perso una o entrambe le gambe [5] 
  • a circa 1,1 milioni di bambini – l'intera popolazione infantile di Gaza – è stato negato l'accesso a un'adeguata assistenza umanitaria
  • rapimenti di bambini in Israele e 33 bambini israeliani uccisi [6]

“Per ogni giorno trascorso senza un cessate il fuoco definitivo, sono stati uccisi in media 100 bambini. Non potrà mai esserci alcuna giustificazione per la loro uccisione. La situazione a Gaza è orrenda e rappresenta una piaga per tutta l'umanità. Per quasi 100 giorni, i più piccoli hanno pagato il prezzo di un conflitto a cui non hanno preso parte. Sono terrorizzati, feriti, mutilati, sfollati. L'1% della popolazione infantile di Gaza è già stata uccisa dai bombardamenti e dalle operazioni di terra israeliane. Altri rischiano di essere uccisi dalla fame e dalle malattie, mentre la carestia è sempre più vicina. Il danno mentale inflitto e la totale devastazione delle infrastrutture, tra cui case, scuole e ospedali, hanno decimato il futuro dei minori sopravvissuti. Nonostante il numero record di bambini uccisi e mutilati, la comunità internazionale continua a non agire. Ogni grave violazione commessa contro i bambini è inaccettabile. Negli ultimi tre mesi, i minori di Gaza hanno dovuto affrontare ogni giorno gravi violazioni, e ad oggi non ci sono ancora le condizioni per fornire loro l'assistenza umanitaria di cui hanno bisogno. Tutte le parti devono concordare ora un cessate il fuoco definitivo”, ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children per i Territori Palestinesi Occupati.

L'Organizzazione chiede un cessate il fuoco definitivo per salvare e proteggere la vita dei bambini a Gaza e invita il governo israeliano a consentire il flusso illimitato di aiuti e la ripresa dell'ingresso di beni commerciali nella Striscia per evitare che i minori perdano la vita e debbano lottare contro, fame e malattie.



Comunicato stampa UNICEF
Dopo quasi 100 giorni di violenze, uccisioni, bombardamenti e prigionia per i bambini a Gaza, la sofferenza è stata troppa

Ogni giorno che passa, i bambini e le famiglie nella Striscia di Gaza affrontano un rischio sempre maggiore di morte a causa degli attacchi aerei, di malattie dovute alla mancanza di acqua sicura e di privazioni per la mancanza di cibo. E per i due bambini israeliani ancora in ostaggio a Gaza, l'incubo iniziato il 7 ottobre continua.

E la situazione continua a deteriorarsi rapidamente. La scorsa settimana l'UNICEF ha parlato della "tripla minaccia" che perseguita i bambini nella Striscia di Gaza: conflitto, malattie e malnutrizione. Stiamo facendo tutto il possibile, ma ci troviamo di fronte a una sfida enorme nell'affrontare questi problemi.

I bambini di Gaza non hanno più tempo, mentre la maggior parte degli aiuti umanitari salvavita di cui hanno disperatamente bisogno rimane bloccata tra corridoi di accesso insufficienti e livelli prolungati di ispezioni. L'aumento dei bisogni e una risposta limitata sono la formula per un disastro di proporzioni epiche.

Migliaia di bambini sono già morti e altre migliaia ne moriranno rapidamente se non risolviamo immediatamente tre urgenti ostacoli:


PRIMO – LA SICUREZZA

Nessun luogo è sicuro nella Striscia di Gaza. Gli intensi bombardamenti e il conflitto in corso nelle aree urbane densamente popolate minacciano la vita dei civili e degli operatori umanitari.

I bombardamenti impediscono anche la consegna di aiuti disperatamente necessari. Quando sono stata a Gaza la scorsa settimana, abbiamo cercato per 6 giorni di portare carburante e forniture mediche al nord e per 6 giorni le restrizioni di movimento ci hanno impedito di viaggiare. I miei colleghi a Gaza hanno affrontato la stessa sfida per settimane prima del mio arrivo. Le famiglie del nord hanno un disperato bisogno di questo carburante per far funzionare le infrastrutture idriche e igieniche. Stanno ancora aspettando.

SECONDO – LA LOGISTICA

Gli aiuti non sono ancora sufficienti - ieri sono entrati solo 139 camion (73 da Rafah e 66 da KS). Il processo di ispezione rimane lento e imprevedibile. E alcuni dei materiali di cui abbiamo disperatamente bisogno continuano a essere limitati, senza una chiara giustificazione. Tra questi, i generatori per alimentare le strutture idriche e gli ospedali e i tubi di plastica per riparare le infrastrutture idriche gravemente danneggiate.

Inoltre, una volta che gli aiuti arrivano, ci sono notevoli difficoltà a distribuirli nella Striscia di Gaza, in particolare nel nord e recentemente anche nella zona centrale.

I frequenti blackout delle comunicazioni rendono estremamente difficile coordinare la distribuzione degli aiuti e far sapere alla gente come accedervi e quando.

La congestione nel sud, dovuta al massiccio sfollamento e agli intensi bisogni, comporta continui episodi di persone disperate che fermano i camion e cercano di accaparrarsi tutto ciò che possono. La carenza di carburante e di camion all'interno della Striscia e i gravi danni alle strade rendono gli spostamenti più lenti e meno frequenti.

TERZO – IL COMMERCIO

Gli aiuti umanitari da soli non sono sufficienti. Il volume dei beni commerciali in vendita nella Striscia di Gaza deve aumentare, e in fretta. Sono necessari almeno 300 camion di merci commerciali private che entrino ogni giorno. Questo aiuterà la gente ad acquistare beni di prima necessità, ad alleviare la tensione della comunità e a incentivare i programmi di assistenza in denaro offerti dall'UNICEF e da altri.

Ma stiamo assistendo a ben pochi cambiamenti e, francamente, le conseguenze si misurano quotidianamente con la perdita di vite di bambini.

Un cessate il fuoco immediato e duraturo è l'unico modo per porre fine all'uccisione e al ferimento dei bambini e delle loro famiglie e per consentire l'invio urgente di aiuti disperatamente necessari. Ma mentre continuiamo a chiedere e a spingere affinché ciò avvenga, abbiamo urgentemente bisogno che:

  • Vengano aperti tutti i valichi di accesso alla Striscia di Gaza;
  • I processi di approvazione e ispezione degli aiuti siano più rapidi, efficienti e prevedibili;
  • Le attività del settore commerciale/privato riprendano;
  • Una maggiore quantità di carburante entri immediatamente e possa attraversare la Striscia di Gaza;
  • I canali di telecomunicazione siano affidabili e ininterrotti;
  • Ci sia una maggiore capacità di trasporto all'interno della Striscia di Gaza;
  • Le infrastrutture civili, come scuole e ospedali, devono essere protette;
  • Ci sia accesso al nord della Striscia di Gaza, per permetterci di raggiungere bambini e famiglie vulnerabili che hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari. 

Infine, i due bambini israeliani rapiti devono essere rilasciati senza condizioni e in sicurezza. Questa violenza deve cessare ora.



[1] Nel rapporto del Ministero della Salute di Gaza del 9 gennaio 2024, si legge che “più di 10.000” bambini sono stati uccisi dal 7 ottobre.
[2] Le sei gravi violazioni contro i bambini sono: uccisione e mutilazioni; reclutamento e utilizzo di minori da parte delle forze armate e dei gruppi armati; violenza sessuale; attacchi contro scuole o ospedali; rapimento; e negazione dell'accesso umanitario ai bambini.
[3] Fonte: UNICEF
[4] Fonte: OMS
[5] Fonte: UNICEF
[6] Fonte: OCHA tramite le autorità israeliane