La vicenda che, loro malgrado, ha visto protagoniste i due membri del Congresso Usa, Rashida Tlaib del Michigan e Ilhan Omar del Minnesota, a cui Israele ha negato l'ingresso potrebbe avere un seguito. Il gruppo dei democratici della Camera dei Rappresentanti, a cui le due parlamentari appartengono, sta valutando se presentare una mozione di sfiducia contro l'ambasciatore israeliano a Washington, Ron Derner, e avviare un'inchiesta contro l'ambasciatore Usa in Israele David Friedman, che lo scorso giovedì aveva rilasciato una dichiarazione pubblica a supporto della decisione di Israele, facendo riferimento alla legislazione contro i supporter del movimento BDS.

Non fu così nel 1975, quando ad Henry Waxman, un membro democratico del Congresso eletto in California, l'Arabia Saudita negò il visto d'ingresso, dopo che lui, nella sua richiesta, aveva indicato le sue origini ebraiche.

In quel caso il Dipartimento di Stato Usa intervenne, dichiarando che tutti i membri del Congresso avessero il diritto di agire in nome dell'interesse pubblico. E in seguito a ciò, a Waxman fu concesso di entrare in Arabia Saudita.

L'attuale ambasciatore Usa in Israele, è venuto meno a quel principio. E, per tale motivo, le conseguenze sul piano istituzionale del divieto di ingresso in Israele che ha colpito Tlaib e Omar potrebbero avere un seguito.

E che sia sempre più necessaria la presenza di testimoni che possano raccontare quanto sta accadendo nei Territori Occupati ne è la riprova l'ennesima notizia che ci informa dell'uccisione di tre palestinesi e del ferimento di un altro da parte delle forze militari israeliane, poche ore dopo che tre missili sarebbero stati sparati dalla Striscia verso Israele.

In un comunicato diffuso dall'esercito sabato scorso, un elicottero d'attacco e un carro armato dello Stato ebraico hanno fatto fuoco contro "sospetti armati" lungo il recinto che separa Israele da Gaza.

Evidentemente, Israele e l'amministrazione Trump non vogliono che membri del Congresso Usa finiscano per diventare voci discordanti e credibili in relazione a quanto realmente sta accadendo in Palestina.