Mentre l'esercito ucraino giovedì aveva dichiarato di aver fatto progressi sul fronte sud-orientale, essendo riuscito a liberare il villaggio di Urozhaine (il primo che il governo di Kiev ha dichiarato di aver ripreso dal 27 luglio) nell'oblast di Donetsk a poco più di un centinaio di Km a nord di Mariupol, venerdì una fonte dei servizi statunitensi, confermando in parte quanto aveva pubblicato il Washington Post, affermava che per i vertici militari Usa la controffensiva di Kiev stesse procedendo più lentamente del previsto, aggiungendo anche che vi sono forti dubbi che gli ucraini possano riuscire a riprendere Melitopol, città chiave per bloccare il collegamento via terra tra Russia e Crimea.
Melitopol, circa 150.000 abitanti prima del conflitto, è occupata dai russi dal marzo 2022. La città è uno snodo stradale e ferroviario strategico, utilizzato dalle truppe di Mosca per trasportare rifornimenti nelle aree occupate.
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan venerdì ha rifiutato qualsiasi commento nel merito, aggiungendo che nel corso del tempo ci sono state numerose analisi sulla guerra in Ucraina da quando la Russia l'ha invasa nel febbraio 2022 e molte di esse sono poi mutate a seguito di nuovi sviluppi nella situazione sul campo.
Attualmente a Russia controlla circa un quinto dell'Ucraina: la quasi totalità dell'oblast di Luhansk, buona parte degli oblast di Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, oltre all'intera penisola di Crimea.
Gli sforzi della controffensiva ucraina sono limitati dalle linee di difesa russe costruite negli scorsi mesi a protezione dei territori conquistati, con linee di trincee protette da campi minati dove le mine sono addirittura sovrapposte l'una sull'altra per aumentarne l'efficacia.
Inutile ricordare che le operazioni di sminamento, oltre ad essere già di per sé complicate in situazioni normali, diventano quasi impossibili per il fuoco dell'artiglieria russa.
In queste condizioni, solo un efficace supporto aereo potrebbe forse favorire l'esercito ucraino nel tentativo di riconquista dei territori. Ma i caccia multiruolo F-16, che per Washington possono iniziare ad esser consegnati a Kiev, non inizieranno a volare se non a partire dal prossimo anno. L'addestramento dei piloti, a differenza di quanto accade nei film, nella realtà richiede tempo, anche nel caso di piloti che sappiano volare.
Da parte di Mosca, continuano i bombardamenti, più o meno indiscriminati dall'est all'ovest del Paese, lungo la linea del fronte, fino ai porti sul Danubio... con gli obiettivi civili che sembrano essere quelli preferiti, rispetto agli obiettivi militari. Kiev risponde con l'invio di droni, anche su Mosca, che, anche in questo caso, hanno come destinazione obiettivi civili.
Quel che è certo, ad oggi, è che la guerra non terminerà a breve, e molto probabilmente neppure il prossimo anno, mentre i numeri che la caratterizzano, a partire da quelli delle vittime, sono già impressionanti. Secondo il NYT, tra morti e feriti, il numero delle vittime del conflitto - equamente diviso tra i militari delle due parti - avrebbe superato il mezzo milione. A qusto si deve aggiungere il numero delle vittime civili.