A commentare simbolicamente le parole pronunciate oggi dal Capo dello Stato, che alla vigilia della ricorrenza del 74° anniversario della Liberazione ha incontrato al Quirinale i rappresentanti delle Associazioni Combattenti e Partigiane, la cui esistenza - ha detto Mattarella - "costituisce un argine di verità e un monito permanente contro interessate riscritture della storia e degli avvenimenti, particolarmente in una fase di profonda trasformazione del rapporto tra informazione e pubblica opinione", ci hanno pensato alcune decine di ultrà laziali (gli irriducibili) che, in trasferta a Milano per la semifinale di Coppa Italia tra Milan e Lazio, hanno esposto uno striscione con la scritta "Onore a Benito Mussolini", accompagnando il gesto con canti, slogan e saluti romani, mentre nel primo pomeriggio si trovavano in corso Buenos Aires, vicino a piazzale Loreto.

I facinorosi fascisti sono stati identificati e, si spera, saranno denunciati. A seguito della provocazione di chiaro stampo fascista, nessuna presa di distanza da parte della Lazio, che altrimenti rischierebbe di inimicarsi la quasi totalità dei propri tifosi, e neppure nessuna indignazione dal ministro dell'Interno, con la Lega che, da parte sua, rischierebbe di perdere gran parte dei propri elettori.

In compenso, Roberto Cenati, presidente ANPI per la provincia di Milano, ha definito l'accaduto una "gravissima provocazione neofascista alla vigilia del 25 aprile".

"Chiediamo alle autorità - ha detto Cenati - di individuare i responsabili di questo vergognoso oltraggio. E' ora di dire basta. Si sciolgano le organizzazioni neofasciste e neonaziste applicando le leggi Scelba e Mancino".

Un suggerimento, quest'ultimo, del tutto logico e coerente, ma irrealizzabile, perché altrimenti scomparirebbero d'un botto quasi tutte le forze politiche che in Italia rappresentano il cosiddetto centrodestra!