In rotazione nelle radio nazionali e su tutte le piattaforme digitali, “Un pianeta che non c’è” il nuovo inedito di Frankavilla, cantante originario di Mottola (TA), che dopo una sosta, è tornato alla ribalta nel 2019 con nuovo progetto musicale di cui questo è il secondo brano.

Raffaele Francavilla, nome anagrafico dell’artista, si è avvicinato alla musica in tenera età grazie alla passione della sua famiglia, sia di suo padre, un vigile urbano con la passione per il canto, che di suo zio, talentuoso cantautore scomparso proprio durante il festival di Castrocaro. Dopo numerosi live in giro per la penisola, ha preso parte a varie manifestazioni musicali. Nel 2005 ha partecipato al “Festival di San Marino”, ottenendone la vittoria. Questo successo gli ha permesso di partecipare al “Tim Tour”, manifestazione itinerante sponsorizzata dalla compagnia telefonica, nella quale si classifica al terzo posto, tra i numerosi artisti emergenti in gara alla quale ha fatto seguito la partecipazione al “Coca Cola Live” su MTV. Nel suo percorso artistico ha avuto modo di collaborare anche con importanti nomi della musica italiana. Tra queste esperienze, nel 2010 si è esibito al Teatro Palace Traiano di Roma, per il Joy Music Live, con il Maestro Beppe Vessicchio.

“Dopo una pausa di quasi dieci anni – ha affermato Frankavilla – ho avuto la fortuna di essere nuovamente supportato dalla Beat Sound, nella persona di Beppe Stanco. Grazie a lui ho prima prodotto una cover di Edoardo Bennato e dopo poco un inedito “Vivo così”, per il quale abbiamo girato anche un videoclip ad Amsterdam e con il quale ho dato il via alla Partita del Cuore, con la Nazionale Italiana Cantanti, svoltasi a Genova allo stadio Marassi, lo scorso Maggio e preso parte come ospite al ‘Premio Lunezia 2018’ al teatro Civico di La Spezia” prima della premiazione di Gianna Nannini.


Il nuovo brano del cantante mottolese, prodotto per Beat Sound da Beppe Stanco e Giovanni Rosina, è la riflessione di un uomo sulla sua compagna, leggibile però sotto vari punti di vista. Il sound si caratterizza per un ritorno al passato, agli anni ’80 dei grandi cantautori, che conferisce all’inedito un sapore vintage. Questo lo si evince già dall’ inizio grazie ad un struggente sax, accompagnato dal ritmo ben cadenzato della batteria. Il testo, interamente scritto da Raffaele, evidenzia il suo modo di vedere la vita della società odierna, frenetica e dinamica, nella quale però servirebbero più momenti di pausa e riflessione.

“Con questo lavoro ho voluto trasmettere un particolare sentimento e uno stile di vita sognante, perché ritengo che nella realtà ci sia l’esigenza di ritagliarsi degli spazi per pensare ai propri sogni. Ed è stato così naturale buttar giù questi concetti, che il brano l’ho scritto in una serata mettendomi seduto alla mia tastiera. In esso mi identifico molto e spero che venga apprezzato”.

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