Martedì, nella conferenza stampa seguita  all'incontro avuto a Kiev con la presidente della Repubblica slovacca, Zuzana Čaputová,  il presidente Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato:

"A est, per noi è difficile a causa della mancanza di armi adeguate... Se i nostri passi o operazioni per liberarfe dall'occupazione questa o quella regione costano decine di migliaia di morti, aspetteremo armi adeguate per salvare altrettante persone. Sono quelle che liberano il territorio. Perché, a dire il vero, questi territori senza ucraini viventi non sono una priorità per noi. Pertanto, credo che prima di tutto dovremmo pensare il più possibile al nostro popolo che è in grado di respingere tutti i piani della Federazione Russa. Questo è il nostro piano. Quanto ai piani (della Federazione Russa - ndr), 1 giugno... 1 luglio... o 1 agosto - almeno non ancora il 1 settembre, magari il 1 settembre avranno altri progetti - a noi non interessano".

Una posizione, quella di Zelensky, riassunta poche ore dopo nel consueto rapporto serale sull'andamento della guerra.

"... La situazione nel Donbass è molto difficile. Severodonetsk, Lysychansk, Kurakhove sono ora l'epicentro del conflitto. Data la presenza a Severodonetsk di industrie chimiche con una conseguente produzione su larga scala di sostanze pericolose, gli attacchi dell'esercito russo lì, compresi i bombardamenti aerei alla cieca, sono solo follia. Ma nel 97° giorno di una tale guerra, non sorprende più che per l'esercito russo, per i comandanti russi, per i soldati russi, qualsiasi follia sia assolutamente accettabile.Conseguiamo dei successi in direzione di Kherson, così come progressi nella regione di Kharkiv. Le forze armate ucraine stanno respingendo la pressione degli occupanti nella regione di Zaporizhzhia, la direzione chiave è Hulyaipole e Orikhiv.In questo quadro generale, i nostri difensori stanno mostrando il massimo coraggio e rimangono padroni della situazione in prima linea, nonostante il fatto che l'esercito russo abbia ancora un vantaggio significativo in quantità e qualità dell'equipaggiamento.Naturalmente, tutti in Ucraina vogliono che tutti i nostri territori, tutta la nostra gente venga liberata oggi, il prima possibile. Il pieno ripristino dell'integrità territoriale del nostro Stato è il nostro obiettivo. Ma bisogna agire con attenzione, preservando la vita.Tutti, a tutti i livelli, devono ora supportare la fornitura all'Ucraina di armi pesanti moderne e artiglieria moderna. Armamenti che possono davvero accelerare la nostra vittoria.Parlatene ovunque. Parlatene con i politici dei paesi partner, con i rappresentanti dei media stranieri, anche con i vostri amici all'estero. Questa narrazione della necessità di fornire all'Ucraina armi sufficienti per vincere deve essere mantenuta costantemente. Lavoro per questo ogni giorno".

Nelle scorse ore se ne è convinto anche Biden, ma quasi per certo già convinto da tempo, che in un articolo sul New York Times ha dichiarato di aver deciso di  fornire agli ucraini sistemi missilistici e munizioni più avanzati che consentiranno loro di colpire con maggiore precisione obiettivi chiave sul campo di battaglia.

Per evitare però che Kiev cada in tentazione nel voler colpire direttamente il territorio russo, le armi avanzate di cui parla Biden includeranno solo gli M142 High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS), i cui proiettili guidati possono colpire obiettivi fino a 70 km, in pratica, tre volte più lontano di quanto gli consentano adesso gli obici finora a disposizione.

La nuova arma, oltre a poter colpire gli obici russi che hanno una gittata di oltre 40 Km, permetteranno agli ucraini anche di prendere di mira le linee di approvvigionamento dell'esercito di Mosca. Probabilmente, tra consegna e addestramento (sono necessari dieci giorni per apprenderne il funzionamento), le nuove armi non saranno sul campo prima di luglio. Ma a quel punto le sorti della guerra potrebbero cambiare drasticamente.

Ovviamente, la decisione di Biden, come ha dichiarato a Ria Novosti il viceministro degli Esteri russo, Serghiei Ryabkov, è stata catalogata come un fatto estremamente negativo, perché qualsiasi fornitura di armi a Kiev aumenta il rischio di uno scontro diretto tra Stati Uniti e Russia.

Ma il presidente americano, nel suo articolo, ha sottolineato che gli Usa non cercano di rimuovere Putin dal potere e finché non saranno attaccati, così come il loro alleati, Nato e Usa non saranno direttamente coinvolti nella guerra in atto.

Biden ha anche precisato che non avrebbe fatto pressioni sull'Ucraina affinché cedesse porzioni di territorio per porre fine alla guerra, affermando che sarebbe "sbagliato e contrario a principi ben stabiliti".

Ma invece la Russia ci sta pensando. Putin resosi conto che l'Ucraina non la può conquistare in toto, forse pensa di potersi accontentare del Donbass e di parte della costa meridionale. Infatti, nelle scorse ore sono iniziati a farsi sempre più frequenti gli appelli da parte della Russia di possibili accordi di pace e di un ritorno al tavolo delle trattative. 

L'ultima dichiarazione in tal senso è della presidente del Consiglio della Federazione russa (camera del parlamento superiore) Valentina Matviyenko. rilasciata martedì in occasione di un incontro con il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi.

"Siamo aperti ai colloqui", ha detto la Matviyenko. "Condivido totalmente la posizione secondo cui sono necessarie soluzioni diplomatiche e pacifiche. Ma è necessaria la volontà di entrambe le parti. Ribadiamo che siamo pronti per i colloqui, per la firma di accordi che fermino quanto accade in Ucraina e portino alla pace, ma non vediamo alcuna reazione da parte di Kiev".

Il presidente ucraino Zelensky aveva dichiarato in precedenza al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, di essere disposto ad incontrare il presidente russo,  Vladimir Putin. Il Cremlino, in una agenzia di Interfax, ha risposto che nessuno esclude tale proposta, ma dovrebbe però essere finalizzata in un qualche documento.

Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha affermato che le sue forze nucleari hanno avviato esercitazioni nell'oblast di Ivanovo, nella Russia occidentale, sempre secondo Interfax. Nelle esercitazioni sono impegnati un migliaio di addetti e un centinaio di mezzi, tra cui i lanciamissili balistici intercontinentali Yars.

Secondo l'ultimo aggiornamento dell'intelligence del ministero della Difesa britannico, in Ucraina i combattimenti si sono intensificati nelle strade di Severdonetsk, con le forze russe che si sono avvicinate al centro della città . L'intelligence ha aggiunto che oltre il Donbass, la Russia continua a lanciare attacchi missilistici a lungo raggio in tutta l'Ucraina.
 
Lo Stato maggiore ucraino ha aggiornato le perdite subite dai russi a partire da 24 febbraio nel nuovo bollettino: 30.700 soldati, 1.361 carri armati, 3.343 veicoli corazzati da combattimento, 659 pezzi di artiglieria, 207 sistemi di lancio multiplo di razzi, 94 missili terra-aria, 175 elicotteri, 208 aeroplani, 519 droni e 13 imbarcazioni.