Nel Brasile dell'era del presidente Jair Bolsonaro i dati non lasciano dubbi riguardo al vertiginoso aumento della violenza nei confronti delle donne e delle persone appartenenti al mondo LGBT.

Gli omicidi delle persone LGBT sono aumentati del 10%. E la maggior parte delle vittime di violenza sessuale sono addirittura bambine dell'età di 13 anni.

Secondo quanto dichiarato da Samira Bueno, direttore esecutivo del Forum brasiliano di pubblica sicurezza, che lo scorso martedì ha commentato quanto risultato in una ricerca effettuata sulla base dei dati ufficiali del governo federale e di quelli dei vari Stati, il Brasile, nel 2018, ha visto aumentare in modo allarmante i reati relativi ad abusi razziali, aggressioni sessuali, femminicidi e violenza contro le donne e le persone LGBT.

Grazie alla propaganda estremista di Bolsonaro e dei suoi sostenitori, il Brasile è diventato più bigotto e più "polarizzato", causando, tra l'altro, un aumento della violenza contro le donne, in tutte le forme possibili e immaginabili: aggressività, femminicidio e stupro.

Così, mentre i decessi violenti intenzionali - compresi omicidi, rapine a mano armata, decessi di agenti di polizia - nel 2018 in Brasile sono diminuiti del 10%, i femminicidi sono aumentati di oltre il 4%, con oltre 66mila episodi di violenza sessuale denunciati, di cui l'82% contro donne e ragazze. Più della metà delle vittime sono ragazzine di età inferiore ai 13 anni.

Lo scorso anno, in base ai dati pubblicati nella ricerca, in Brasile una donna ha subito un'aggressione ogni due minuti.