«Adesso basta, quanto accaduto negli ultimi giorni non è più tollerabile. Il Calcio è patrimonio dei veri tifosi e come tale va difeso da tutti coloro che lo utilizzano come strumento per creare tensione.

D'intesa con i vice presidenti Cosimo Sibilia e Gaetano Miccichè e insieme a tutte le componenti federali, condanniamo ogni forma di violenza sia fisica che verbale, con l'aggravante della discriminazione razziale. Non tolleriamo che tali comportamenti rovinino il Calcio. Abbiamo massima fiducia nelle Forze dell'Ordine, che sono sicuro garantiranno nel più breve tempo possibile i responsabili delle violenze alla Giustizia, da parte nostra mi aspetto massima severità nell'applicazione dei regolamenti federali perché è evidente che il clima che si è instaurato nell'ultimo periodo non consente il sereno svolgimento della competizione.

Al prossimo Consiglio Federale dopo aver fatto preventivamente un'opportuna valutazione con il Ministero dell'Interno e i responsabili dell'ordine pubblico, è mia intenzione proporre di cambiare le norme circa la sospensione di una gara per renderle ancora di più facile applicazione.»

È con queste parole che il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato quanto avvenuto domenica sera Milano, sia all'interno che all'esterno dello stadio Meazza, in occasione della partita tra Inter e Napoli.

E ancora una volta, arbitrando una partita dell'Inter, l'arbitro Mazzoleni ha lasciato molti perplessi a causa della sua direzione. Durante l'incontro, il difensore centrale del Napoli Kalidou Koulibaly è stato fatto oggetto e più volte di cori razzisti, senza che la partita venisse sospesa, a norma di regolamento.

Lo ha dichiarato anche Giuseppe Pecoraro, al telefono con l'Ansa per conto della Procura Figc: «Per me Inter-Napoli iera andava sospesa per i cori razzisti verso Koulibaly. Gli uomini della Procura hanno segnalato ai funzionari dell'ordine pubblico e al quarto uomo che la squadra partenopea chiedeva lo stop.

La decisione non spetta a noi, ma all'ordine pubblico d'intesa con l'arbitro. Per quel che ci riguarda, è in corso la comunicazione dell'accaduto al giudice sportivo.»

Il giudice sportivo ha esaminato il caso e tra le decisioni che riguardano quanto avvenuto dopo la 18esima giornata di Serie A, vi è anche quella che riguarda i corsi di San Siro, con l'Inter che dovrà disputare due gare con lo stadio completamente privo di spettatori ed una gara dove invece sarà chiuso solo il 2° anello.

A fine partita, Koulibaly è stato ammonito per un fallo su Politano. In disaccordo con l'arbitro per avergli mostrato il cartellino giallo, il difensore del Napoli ha applaudito platealmente e ironicamente l'arbitro Mazzoleni, che lo ha espulso.

L'applauso nei confronti dell'arbitro va inteso anche in relazione ai cori razzisti e al fatto che Mazzoleni non abbia fatto nulla per farli smettere, come ha sottolineato anche l'allenatore del Napoli Ancelotti: «C'è stato un ambiente un po' particolare. Koulibaly era agitato e nervoso e questo non va bene per noi e non va bene per il calcio italiano. Le partite si possono interrompere, voglio sapere però quando si devono interrompere. Abbiamo chiesto tre volte alla Procura federale la sospensione per gli ululati contro Koulibaly. Ci sono stati gli annunci, ma non è bastato, hanno continuato. La prossima volta ci fermiamo noi, magari ci danno la sconfitta a tavolino.»

E non va neppure dimenticato che quanto fatto e quanto non fatto dall'arbitro Mazzoleni (sospendere la partita) ha finito pure per influenzare negativamente il comportamento anche degli altri calciatori napoletani ed il finale di gara è diventato quasi una rissa, con Insigne espulso.

«Mi dispiace la sconfitta e soprattutto per aver lasciato i miei fratelli - ha dichiarato a fine gara Koulibaly, sui social. - Però sono orgoglioso del colore della mia pelle, di essere francese, di essere senegalese, napoletano: uomo.»

E che quanto accaduto non sia da attribuire alla categoria delle esagerazioni, come sicuramente i diversamente razzisti che tutt'oggi abbondano in Italia vorrebbero far credere, lo testimoniano anche le parole di Enrico Mentana:

«Stasera ho visto una bellissima partita, che tutte e due le squadre potevano vincere. Sono contento che abbia vinto la mia Inter, sono schifato per i cori e i versi vergognosi contro un grande campione, Koulibaly, a cui da distante stringo la mano e chiedo scusa da interista.»