Il razzo cinese Lunga Marcia 5B, per fortuna, è caduto in mare, per la precisione nell'Oceano Indiano. Nei giorni scorsi, le ipotesi d'impatto previste dagli scienziati per il suo rientro in atmosfera non escludevano l'Italia, in particolare la Sicilia. I detriti, ha annunciato sui social il comando spaziale degli Stati Uniti, sono rientrati nell'atmosfera terrestre sull'oceano Indiano.

Lo ha confermato il comando spaziale degli Stati Uniti precisando che le 23 tonnellate di del razzo sarebbero caduti in Malesia, una zona vicino alla città costiera di Bintulu, intorno alle 18.51 italiane di sabato 30 luglio.

Ma la NASA è comunque preoccupata perché Pechino non ha condiviso informazioni precise sulla traiettoria necessarie per conoscere dove i detriti sarebbero potuti cadere.

"Tutte le nazioni che inviano razzi e satelliti nello spazio dovrebbero seguire le migliori pratiche consolidate e fare la loro parte per condividere questo tipo di informazioni in anticipo per consentire previsioni affidabili sul potenziale rischio d'impatto dei detriti", ha affermato l'amministratore della NASA Bill Nelson. "Farlo è fondamentale per l'uso responsabile dello spazio e per garantire la sicurezza delle persone qui sulla Terra".