"Albinati è uno degli esempi tipici di questa indecente élite intellettuale che inquina l’Italia; spargitori di odio e menzogne, livorosi capiclan di cosche accademiche, mediatiche ed editoriali, malavitosi dello spirito, lontani dal paese reale e vicini solo alla falsa ed ipocrita auto-rappresentazione che si danno attraverso il mainstream"."La prima bugia sulla stoffa invisibile è che l’immigrazione sia un destino storico, un processo irreversibile. Non lo è. Forse può essere un’opportunità per l’Europa e per l’Africa se controllata e limitata; di sicuro è una minaccia se lasciata fuori controllo e gestita da bande di schiavisti planetari come sta avvenendo in questi anni. Può essere foriera di arricchimento culturale se resa capace di integrarsi nella nostra civiltà; di sicuro è devastante per la nostra società se, in nome di un astratto e stupido multiculturalismo, si consente a culture incompatibili con l’Occidente di crescere e prosperare in casa nostra. La seconda bugia è che gli immigrati sarebbero profughi che fuggono da guerre ed è quindi nostro dovere accoglierli; la stragrande maggioranza non fuggono né da guerre né da persecuzioni e molti quelli che approdano sulle nostre coste vengono da paesi il cui tenore di vita sta migliorando con tassi di crescita superiori ai nostri. La terza bugia è che gli immigrati salveranno le nostre economie pagandoci le pensioni in futuro mentre in realtà vanno a riempire la sacca di una forza lavoro a basso costo, aumentando spazi di sfruttamento e riduzione di diritti; esattamente quello che vuole l’élite mondiale per attuare il progetto di questa globalizzazione anche in Occidente"."Non ubriachi impazziti da una vittoria esaltante, ma vere e proprie orde organizzate di cieca violenza; orde, nella stragrande maggioranza dei casi, composte da giovani di colore, magrebini, afro-francesi che dalle periferie emarginate, dalle banlieue, dalle zone a maggioranza islamica sempre più islamiste, sono “calati” nei centri città a rubare e distruggere. ... Il multiculturalismo ha svelato un altro volto che i benpensanti si rifiutano di vedere. Per un Mbappe che ce la fa ci sono centinaia, migliaia di giovani francesi che rimangono ai margini della società occidentale; figli di seconda o terza generazione di un’immigrazione incontrollata e del senso di colpa colonialista di una nazione la cui élite continua a pensarsi superiore al mondo; giovani di cui la Francia accogliente, tollerante, progressista, anti-razzista non sa che farsene; e soprattutto loro non sanno cosa farsene della Francia".

Chi ha scritto queste cose nel suo blog su il Giornale? Giampaolo Rossi, ovviamente romano de Roma come sua eccellenza Giorgia Meloni, esperto di media ed in particolar modo di innovazione dei linguaggi e nuove tecnologie con particolare riferimento alla trans-medialità, con una carriera tra Rai e politica, salvo qualche deviazione che lo vede insegnante universitario (!!!) e imprenditore in qualità di co-fondatore di Greater Fool Media Srl, aggregatore di influencer (!!!).

Ma perché occuparsi di Giampaolo Rossi? 

Perché il CdA della Rai, con tre voti a favore, uno contrario e due astensioni, ha eletto Roberto Sergio nuovo amministratore delegato Rai.

Sergio ha comunicato di voler nominare Paola Marchesini quale direttore del suo staff amministratore e, soprattutto, di voler affidare a Giampaolo Rossi il ruolo di direttore generale corporate, che in precedenza era stato ricoperto ad interim da Fuortes.

Il direttore generale corporate è il responsabile delle aree che integrano le funzioni di staff, coordinano le attività finanziarie e amministrative e presidiano le componenti tecnologiche della società concessionaria in esclusiva del Servizio Pubblico radiotelevisivo. Il direttore generale corporate ha il compito di dare esecuzione alla strategia dell'amministratore delegato rispetto alle strutture operative e di garantire l'efficienza e l'efficacia dei processi aziendali. In pratica è quello che darà il placet ai programmi da mandare in onda.

Secondo "Rai per la Trasparenza", per il reclutamento e la selezione del personale, RAI adotta criteri e modalità nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, imparzialità e non discriminazione (!!!). Alla faccia!

Questo soggetto, la cui rozzezza culturale e intellettuale, in base a ciò che ha avuto il coraggio oltre che l'indecenza di scrivere, è colui che la (post) fascista Giorgia Meloni ha voluto per "formare" l'Italia sul "pensiero" sovranista.

Sicuramente sarà divertente ascoltare il livello di assurdità a cui arriverà la tv di Stato per propagandare il Meloni pensiero e sarà divertente vedere quali saranno i suoi megafoni... oltre al "grande attore" Pino Insegno.

Il dramma, però, è che una parte di italiani finirà per credere alle assurdità a cui verrà "educata". E non è tranquillizzante... per nulla!