Non è mai facile trovare la verità quando questa viene custodita da politici, dal Vaticano, dalla Cia, dalla Massoneria, dalle mafie e dai zelanti attori (curiali & massoni insieme) che fecero parte alle vergognose vicende del caso Orlandi.


MOTIVAZIONE SESSUALE + DEPISTAGGIO

C'era sicuramente la motivazione sessuale ma non solo; dietro la sparizione, da brividi solo a pensarlo, c'era anche l'idea, maturata almeno un anno prima, di usare Emanuela Orlandi per far diventare il Vaticano una "vittima",  dal ruolo di carnefice che invece nascondeva.

Usare Emanuela (e Mirella anche) per la famosa "farsa-trattativa" è stato lo scopo finale del "carnefice" che alla fine troverà un accordo economico tra le parti coinvolte (i soldi dello IOR) con la definitiva scomparsa delle ragazzine.
Mirella non fa parte del caso Orlandi: con lei ci sono in comune solo alcuni personaggi che usarono la sparizione della Gregori per lo stesso "vile" fine di depistare.


VOGLIAMO I NOMI, LI ABBIAMO GIA' TUTTI

Solitamente non mi dilungo sui nomi e sui contesti perché chi legge li conosce da tempo, tuttavia vorrei instillare nella mente del lettore un nuovo modo di pensare, poiché, benché si dica tutto il contrario di tutto, non c'è più nulla da cercare: il caso Orlandi è un caso risolto da molto tempo.


IL CASO ORLANDI E' RISOLTO E LA VERITA' STA IN TERRA

Sembrerebbe una follia dire che il caso è risolto ma pensateci bene: non vi ricorda il caso Ustica, la stagione delle stragi, Il caso Moro, Mattei, Calvi e tanti altri?

E allora? Se sappiamo dove cercare che senso ha la Commissione Parlamentare e le inchieste che si chiudono e si aprono come fossero delle finestre?

Un lettore mi ha chiesto di Marco Accetti. Non posso dire nulla di specifico a riguardo salvo che lui è la "voce" che impersonò Mario e l'"Americano". Sottoposto a chi, per conto di chi, per nome di quale ideale non lo so! Sicuramente parte di un meccanismo che probabilmente faceva capo alla Massoneria, oppure, come molti lo vogliono definire, un mitomane molto informato. Propendo per la prima ipotesi.