Cessare le ostilità a partire da lunedì 12 settembre, garantire l'accesso alle organizzazione umanitarie per l'assistenza alle popolazioni in difficoltà, agire congiuntamente contro i gruppi islamisti. Questi i tre punti dell'accordo raggiunto a Ginevra, dopo dodici ore di colloqui, fra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario di Stato americano John Kerry, nella notte fra venerdì e sabato.

Alla base dell'accordo, i cui dettagli non stati resi pubblici, sarebbe stata l'assicurazione che il governo siriano, su pressione della Russia, non effettuerà attacchi aerei in una zona prestabilita col pretesto di contrastare i miliziani di al-Nusra, un gruppo affiliato ad al-Qaida. Questo porrebbe fine a bombardamenti indiscriminati e "potrebbe cambiare la natura del conflitto", come ha dichiarato John Kerry.

Precedenti sospensioni delle ostilità avevano avuto vita breve, proprio perché il regime di Assad aveva coinvolto nei bombardamenti anche le forze di opposizione e la popolazione civile.

In base all'accordo, le truppe governative da una parte, appoggiate dalla Russia, e i gruppi di opposizione al regime siriano, sostenuti dagli Stati Uniti e dai paesi del Golfo, dall'altra cesseranno i combattimenti come dimostrazione di buona volontà. Nel frattempo gli oppositori di Assad avranno l'opportunità di separarsi dalle forze islamiste, in quelle zone come Aleppo, dove è diventato praticamente impossibile distinguere gli uni dagli altri.

Se la tregua tiene, Stati Uniti e Russia inizieranno una settimana di lavoro preparatorio per allestire un "joint implementation center", in cui si scambieranno informazioni per riuscire a distinguere i territori occupati da al-Nusra da quelli occupati dai gruppi di opposizione al governo siriano.

Ad Aleppo è previsto il ritiro di tutte le forze in campo dalla Castello Road, allo scopo di creare una zona demilitarizzata e dovrà essere consentito un accesso sicuro alla parte sud della città.

Lo scopo è di contrastare i gruppi terroristici selettivamente, in modo che questi non sfruttino i bombardamenti indiscriminati effettuati dal regime di Assad per portare la popolazione civile dalla loro parte.