In un rapporto pubblicato lo scorso 27 luglio Human Rights Watch, l'ong americana  che si occupa della difesa dei diritti umani, ipotizza che le forze militari israeliane e i gruppi militanti palestinesi, durante il conflitto del maggio scorso, possano aver commesso dei crimini di guerra.

Negli 11 giorni di combattimenti sono state almeno 260 le persone uccise a Gaza, mentre 13 quelle rimaste uccise in Israele. Secondo l'ONU, almeno 129 dei palestinesi uccisi a Gaza erano civili. Israele afferma di aver invece ucciso 200 miliziani, mentre Hamas ne ha ammesso la morte di 80.

Per quanto riguarda Israele, in almeno tre attacchi compiuti dalle forze di Tel Aviv dove sono rimasti uccisi 62 civili, non vi sono riscontri di obiettivi militari nelle vicinanze. 

Beit Hanoun, 10 maggio: nel rapporto di HRW si dichiara che un missile guidato israeliano è caduto nei pressi di quattro abitazioni, uccidendo otto civili. L'esercito israeliano dichiara invece che l'esplosione è stata causata da un razzo palestinese.

Campo profughi di Shati, 15 maggio: un altro missile ha distrutto un edificio di tre piani, uccidendo 10 civili. L'esercito israeliano ha detto che all'interno c'erano alti funzionari di Hamas. Testimoni hanno detto di non essere a conoscenza della presenza di miliziani.

Gaza City, 16 maggio: una serie di attacchi aerei lungo la via al-Wahda ha causato il crollo di tre edifici a più piani, uccidendo 44 civili. L'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira i tunnel utilizzati dai militanti e che i crolli non erano intenzionali.

Per  Human Rights Watch, però, nelle vicinanze dei tre siti non  vi erano obiettivi militari "evidenti" da colpire e che "un attacco che non è diretto a uno specifico obiettivo militare è di per sé illegale".

L'esercito israeliano ha risposto alla denuncia di HRW dichiarando all'agenzia di stampa AFP che l'ong "ha scelto di riciclare accuse già in precedenza confutate, invece di condannare le violazioni del diritto internazionale da parte di Hamas e altre organizzazioni terroristiche, che hanno effettuato operazioni militari su aree dove erano presenti case, moschee, scuole e ospedali".

A dire la verità, però, per quanto riguarda le milizie di Gaza, il rapporto di HRW afferma che i 4.300 razzi lanciati contro Israele costituiscono attacchi indiscriminati contro i civili, annunciando un prossimo rapporto al riguardo per il mese prossimo.

Hamas ha risposto dihiarando che "ha cercato di evitare di prendere di mira i civili, nonostante i massacri commessi dall'occupazione israeliana".