Esmail Baghaei, portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, ha condannato i leader del G7 per aver ignorato la "palese aggressione" da parte di Israele contro il suo Paese. Al vertice in Canada, i partecipanti (chiamare leader quei pagliacci appare sinceramente assurdo) hanno chiesto una "de-escalation" del conflitto in corso, sottolineando al contempo che Israele ha il diritto di "difendersi".
"Gli stati membri del G7, in particolare i tre membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, devono assumersi la responsabilità legale e morale di questo palese atto di aggressione contro uno stato membro delle Nazioni Unite", ha affermato Baghaei in un post sui social media. "Centinaia di innocenti sono stati uccisi, le nostre strutture pubbliche e statali e le case della gente sono state brutalmente demolite e ospedali e centri sanitari sono stati presi di mira. L'Iran si sta difendendo da un'aggressione crudele. L'Iran ha davvero un'altra scelta?"
Baghaei ha affermato che la stabilità nella regione arriverà solo dopo la "fine immediata dell'aggressione di Israele".
Ma come si può dargli torto? Eppure, gli stessi pagliacci che si stracciano le vesti per condannare l'aggressione della Russia contro l'Ucraina, adesso fanno finta di non capire e di non vedere che Netanyahu non è diverso da Putin!
E per favore... che non ci vengano a dire che quel delinquente che si fa scudo dell'essere ebreo per compiere indisturbato i propri crimini possa aver qualche ragione della sua aggressione per aver impedito all'Iran di dotarsi di un arsenale atomico! Sono anni che dice la stessa cosa, mentre Israele non solo si è dotata di armi nucleari, ma si è pure rifiutata di siglare il patto di non proliferazione.
Intanto, per il quinto giorno consecutivo, israeliani e iraniani continuano a lanciarsi attacchi. Lo Stato ebraico sembra colpire indiscriminatamente obiettivi civili sulla capitale Teheran, mentre l'Iran risponde concentrando i suoi attacchi su Haifa, dove avrebbe bloccato le attività delle raffinerie, e su Tel Aviv, dove in queste ore ha colpito contemporaneamente con 4 missili l'area di Herzliya, nei pressi delle sedi del Mossad e dell'intelligence militare (Aman) che, a seguito dell'embargo sulle notizie, non è chiaro se siano state colpite o meno.
L'esercito israeliano afferma di aver ucciso in un attacco su Teheran, avvenuto la scorsa notte, Ali Shadmani che ricopriva il doppio incarico di capo di Stato maggiore in tempo di guerra e comandante del Comando d'emergenza delle Forze armate iraniane. Shadmani aveva autorità sia sul corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (IRGC) sia sull'esercito regolare. L'Iran ha risposto con un lancio di missili già in mattinata, anticipando che intensificherà i propri attacchi ad un livello mai visto prima.
A Teheran, parte della popolazione cerca di fuggire, mentre in Israele alcune nazioni hanno iniziato l'evacuazione dei propri connazionali.
Quale sia il fine vero di questo ennesimo conflitto innescato dalla furia omicida di Netanyahu - a parte quello di servire la sua sopravvivenza politica - nessuno riesce a spiegarlo.