L'attacco israeliano alla scuola Al Tabi'een nella città di Gaza del 10 agosto - riporta la bozza preliminare del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che ieri sera ha discusso sulla questione -  ha evidenziato la disperata necessità di raggiungere un cessate il fuoco, liberare gli ostaggi e aumentare gli aiuti umanitari nella Striscia, ha dichiarato oggi un alto funzionario delle Nazioni Unite al Consiglio di sicurezza, mentre i delegati esprimevano preoccupazione per le crescenti tensioni regionali.Rosemary DiCarlo, Sottosegretario generale per gli affari politici e di costruzione della pace, ha affermato che, secondo fonti palestinesi locali, l'attacco aereo delle Forze di difesa israeliane nel complesso scolastico di al-Tabeen ha ucciso decine di palestinesi e ne ha feriti molti altri, tra cui donne e bambini. Secondo Israele, le sue Forze hanno preso di mira un centro di comando di Hamas in una moschea all'interno del complesso e ucciso almeno 31 combattenti di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Il 12 agosto, Hamas ha annunciato l'uccisione di un ostaggio e il ferimento grave di altri due da parte di militanti di Hamas durante la prigionia a Gaza. Ha affermato che con le ostilità in corso in tutta la Striscia, tra cui nel nord intorno a Gaza City, nell'area centrale di Khan Younis e dentro e intorno a Rafah, "la situazione rimane catastrofica per i civili". "Nessun posto è sicuro a Gaza, eppure ai civili continua a essere ordinato di evacuare in aree sempre più ridotte", ha affermato, avvertendo che a 10 mesi dall'inizio della guerra, la minaccia di un'ulteriore escalation regionale è "più palpabile e agghiacciante che mai". Gli scambi di fuoco attraverso la Blue Line sono continuati quasi quotidianamente, ha affermato, notando che dal suo ultimo briefing del 31 luglio, numerosi proiettili sono stati sparati dal Libano, causando danni agli edifici e incendi boschivi in ​​aree aperte. Le Forze di difesa israeliane hanno risposto con attacchi mentre i velivoli senza equipaggio che attraversavano la Blue Line dal Libano meridionale hanno continuato a farlo.  Ha inoltre espresso preoccupazione per il peggioramento della situazione e la violenza in corso nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est. Il 3 agosto, le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver condotto due attacchi aerei su una cellula di Hamas a Tulkarem, uccidendo nove palestinesi che, a loro dire, stavano pianificando di condurre un attacco all'interno di Israele. Inoltre, le loro operazioni separate a Jenin e Tubas all'inizio della scorsa settimana hanno ucciso altri 16 palestinesi. L'11 agosto, un attacco a colpi di arma da fuoco rivendicato da Hamas ha ucciso un civile israeliano e ne ha ferito un altro nella valle del Giordano settentrionale. Un altro attacco a colpi di arma da fuoco palestinese vicino a Qalqilia avrebbe ferito un israeliano e due palestinesi. "Se si vuole fermare la discesa verso una catastrofe ancora più grande, le parti devono porre fine a tutta la retorica e alle azioni di escalation", ha affermato, chiedendo una de-escalation regionale nell'interesse della pace e della stabilità a lungo termine. A questo proposito, ha accolto con favore gli sforzi di Egitto, Qatar e Stati Uniti per portare entrambe le parti a concludere un accordo per ottenere un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e gli aiuti umanitari disperatamente necessari. La loro richiesta di aiuti immediati per la popolazione di Gaza, gli ostaggi e le loro famiglie deve essere ascoltata, ha sottolineato, esortando tutte le parti a dare priorità alla protezione dei civili e a concludere prontamente questo accordo come approvato dal Consiglio di sicurezza nella risoluzione 2735 (2024). Tuttavia, ha messo in guardia, "in assenza di un percorso chiaro verso un futuro in cui gli israeliani vedano concretizzarsi le loro legittime esigenze di sicurezza e i palestinesi vedano realizzate le loro legittime aspirazioni per uno Stato completamente indipendente, vitale e sovrano, una pace duratura in Medio Oriente non potrà concretizzarsi".

Durante la riunione, l'ambasciatore israeliano uscente Gilad Erdan, la cui faccia avrebbe suggerito a Lombroso di etichettarlo senza ombra di dubbio come sicuro criminale, ha attaccato il Consiglio di sicurezza per non essersi riunito a seguito della strage di Majdal Shams, dove un missile, a seguito di un errore o di una operazione sotto falsa bandiera, ha colpito un campetto di calcio uccidendo 12 bambini drusi.

Lo stesso ambasciatore israeliano, durante il suo intervento, ha mostrato le foto di alcuni bimbi israeliani uccisi durante l'attacco del 7 ottobre per dimostrare, a suo dire, che quegli omicidi dovessero più che giustificare il genocidio in corso da dieci mesi a Gaza, nel quale, oltre alla quasi totale distruzione di edifici e infrastrutture,  gli israeliani hanno assassinato 40mila palestinesi, (a cui vanno sommati gli oltre 10mila dispersi) e ne hanno feriti circa 100mila. I sopravvissuti devono affrontare continue evacuazioni, carestia, epidemie... senza avere la certezza di poter ottenere aiuti umanitari e di poter accedere a cure sanitarie, per la volontà genocida dello Stato ebraico di Israele.

Nonostante tutto questo, ecco di cosa ha informato ieri la Casa Bianca...

"Noi, leader di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Italia, abbiamo discusso della situazione in Medio Oriente. Abbiamo espresso il nostro pieno sostegno agli sforzi in corso per allentare le tensioni e raggiungere un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi a Gaza. Abbiamo approvato l'appello congiunto del Presidente Biden, del Presidente Sisi dell'Egitto e di Amir Tamim del Qatar a riprendere i colloqui più avanti questa settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo il prima possibile, e abbiamo sottolineato che non c'è altro tempo da perdere. Tutte le parti devono assumersi le proprie responsabilità. Inoltre, è necessaria una consegna e distribuzione senza restrizioni degli aiuti. Abbiamo espresso il nostro sostegno alla difesa di Israele dall'aggressione iraniana e dagli attacchi dei gruppi terroristici sostenuti dall'Iran. Abbiamo invitato l'Iran a ritirare le sue continue minacce di un attacco militare contro Israele e abbiamo discusso le gravi conseguenze per la sicurezza regionale qualora un simile attacco dovesse verificarsi".

Come commentare una tale situazione, in cui i leader di Paesi che pretendono di rispettare il diritto internazionale, a partire da quello umanitario, fingono di non vedere/capire quello che sta accadendo a Gaza, a Gerusalemme est e in Cisgiordania, dicendo di voler difendere e supportare il regime nazista (perché di questo stiamo parlando) israeliano?

Quali siano le motivazioni che supportano l'agire di quelle persone è impossibile saperlo, quello di cui invece possiamo esser certi è che possono essere tranquillamente etichettate come degli ipocriti pagliacci, complici dell'apartheid, dei crimini di guerra e del genocidio in atto da parte dello Stato ebraico di Israele.

Ipocrisìa, dal greco ὑποκρισίη, deriva da ὑποκρίνω - separo, distinguo - e ὑποκρίνομαι  - sostengo una parte, recito, fingo.  Il significato è quello di simulare virtù, devozione religiosa e, in genere di buoni sentimenti, buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone... che però vengono ingannate dall'agire in senso diametralmente opposto.

Qualcuno ha il coraggio di sostenere che finora non abbiano agito da ipocriti i leader di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Italia? Lo dimostra ciò che loro stessi dicono e fanno, a sostegno dell'Ucraina, contro la Russia.

Per questo possono essere tranquillamente definiti anche dei pagliacci, persone che si comportano in modo ridicolo, con assoluta mancanza di serietà, di dignità, di coerenza e sulle quali, pertanto, non si può fare alcun affidamento.

A ulteriore riprova che costoro debbano essere definiti degli ipocriti pagliacci è il fatto che non solo non emettono durissime sanzioni contro uno Stato canaglia come lo Stato ebraico di Israele, bensì continuano a mostrarsi d'accordo con la politica degli Stati Uniti che nelle scorse ore ha annunciato il via libera alla vendita a Tel Aviv di un pacchetto da 20 miliardi di dollari di armamenti, comprensivo di 50 aerei da combattimento F-15,  33mila munizioni per carro armato e 50mila munizioni per mortaio.

In pratica, a Israele che sta commettendo un genocidio, i rappresentanti di nazioni che pretendono di rispettare il diritto internazionale, a partire da quello umanitario, invece di sommergere quella nazione di sanzioni punitive, le concedono supporto e nuove armi per continuare il massacro di uomini, donne e bambini. 

Quando i nazisti sterminavano gli ebrei nei campi di concentramento, i rappresentanti a tutti i livelli delle istituzioni che combattevano l'asse Roma, Berlino, Tokyo hanno poi sempre sostenuto di non essere a conoscenza di ciò che stava accadendo.

Oggi, invece, lo sanno benissimo e aiutano e supportano gli ebrei israeliani a compiere il genocidio dei palestinesi. Questo è quello che sta accadendo oggi e che in molti fanno finta di non vedere.